Giovani di AC: Come fuoco vivo..
Come fuoco vivo.. non tutto ciò che brucia si consuma.
Ed è proprio l'immagine di un fuoco che arde, il simbolo della giornata diocesana dei giovani di Azione Cattolica, svoltasi nella parrocchia Maria SS del Rosario di Villa San Giovanni, domenica 14 novembre.
I giovani della nostra diocesi hanno avuto un'ulteriore occasione d'incontro e condivisione, a pochi giorni di distanza dalla giornata nazionale dell'Ac, tenutasi a Roma il 30 ottobre. Migliaia di giovani sono stati accolti dal nostro Santo Padre in piazza San Pietro. Un incontro che ha dato l'avvio al nuovo anno associativo, che invita tutti ad un'attenzione più generosa verso i fratelli e l'intera comunità umana, secondo lo stile del coinvolgimento e della partecipazione.
“C'è di più. Diventiamo grandi insieme” è la consapevolezza che tra le mille cose che affollano la nostra vita c'è qualcosa di più importante, che deriva da Dio. I ragazzi e i giovanissimi, accompagnati dagli adulti, devono impegnarsi ad essere il motore del cambiamento e della crescita. In questo cammino ognuno di noi deve tenere sempre per mano Gesù e i fratelli che Dio ci ha messo accanto, verso i quali ci dobbiamo sentire responsabili. L'impegno è quello di conformarci al modello di Cristo, irrobustendo le nostre attitudini, costruendo legami di comunione, allargando i nostri orizzonti in una prospettiva missionaria, coinvolgendo sempre più persone nella bella avventura dell'Ac e della Chiesa.
E nel segno della continuità è la giornata che i giovani della nostra diocesi hanno vissuto a Villa.
Consapevolezza, Gratuità e Sacrificio, le tre parole-chiave dell'incontro guidato dalle parole di don Antonino Pangallo, direttore diocesano della Caritas. Ogni cristiano è chiamato ad accendere la “Luce” dentro se stesso e a farla risplendere nell'altro. I giovani Ac devono essere luminosi in ogni luogo della loro vita, pervadendo con l'amore di Cristo le proprie fragilità e quelle del fratello, ma anche il proprio studio, il lavoro, la comunità sociale e la vita della Chiesa.
Come? Ognuno di noi deve essere una presenza attiva, responsabile e missionaria.
Insomma bisogna “Vivere” e non “vivacchiare”!
Ci vogliono convinzioni profonde e non idee vaghe! Il Signore non vuole capri espiatori ma “agnelli” con Lui. E il dono per amore non è una rinuncia ma fonte di gioia profonda.
Don Nino Pangallo ha presentato quelle che sono le realtà locali in cui i nostri giovani possono offrire il loro prezioso tempo, tra cui le comunità di accoglienza Casa Cassibile e Casa Corigliano, Centro d'Ascolto Caritas. Dopo un momento di confronto e dibattito nei gruppi di studio, attraverso un percorso fatto di 4 tappe, “Dignità”, “Accoglienza” “Condivisione” e “ Ascolto” ognuno di noi ha potuto toccare più da vicino queste realtà e conoscerle più a fondo, maturando la consapevolezza di quanto sia necessario per un buon cristiano accostarsi al fratello che più ha bisogno, anche solo di un sorriso.
Vittoria Nuri
Ultimo aggiornamento ( Sabato 20 Novembre 2010 15:59 )