In catene per Cristo, liberi di amare. Queste poche parole racchiudono il significato profondo della veglia di preghiera che, ieri sera, ha unito i giovani della nostra comunità nella chiesa di San Giuseppe.

Un ritiro quaresimale caratterizzato dal ricordo dei testimoni di fede che nel 2009-10 hanno dato la vita per Cristo. La veglia è iniziata con la consegna all'altare da parte dei nostri giovani di una Croce avvolta da un drappo rosso e cinque candele rosse accese per ricordare i martiri dei cinque continenti. Il manto rosso che avvolge la croce simboleggia la nostra umanità assunta da Cristo nell'incarnazione e il sangue versato nel martirio. La Croce, talamo in cui Cristo ha consumato le sue Nozze con l'umanità, consegnando se stesso fino alla fine. Nell'accogliere la croce, i nostri fratelli e sorelle martiri hanno dichiarato la loro appartenenza a Cristo e, uniti a Lui, hanno abbracciato l'intera umanità in un estremo atto d'amore. Altri simboli sono stati portati all'altare: la tunica bianca, che ci ricorda le vesti candide dei martiri, che il sangue dell'Agnello ha reso splendenti; la ciotola di terra che ci parla del corpo mortale dei martiri che, come semi fecondi di vita nuova, la madre terra ha accolto nel suo seno. Don Francesco ha sottolineato quanto sia immenso l'insegnamento che ci ha lasciato l'esperienza dei martiri che hanno pagato il loro amore verso Cristo, subendo spesso forme di persecuzione, odio, esclusione, violenza e perfino l'assassinio. Il loro sacrificio non deve essere vano ma deve farci ricordare ogni giorno, quanto sia importante per noi che ci professiamo cristiani, vivere secondo gli insegnamenti evangelici, abbandonandoci ad un amore totale verso Dio e verso il prossimo. E soprattutto noi giovani, distratti da cose futili, spesso devianti e pericolose, dobbiamo impegnarci con tutte le nostre forze ad uniformarci a Cristo. Solo così saremo liberi di amare! Don Francesco ha messo in evidenza l'importanza di  recuperare la memoria di ciascun martire. Solo così il loro ricordo non va perduto e si comprende meglio la grandezza del loro sacrificio. Nell'anno 2009 sono stati uccisi 37 operatori pastorali: 30 sacerdoti, 2 religiose, 2 seminaristi, 3 volontari laici.

In catene per Cristo, liberi di amare, nel 2009-10 hanno dato la vita per Lui:

P. Giuseppe Bertaina

Eduardo de la Fuente Serrano

Juan Gonzalo Aristizabal Isaza

Daniel Matsela Mahula

Lionel Sham

D. Révocat Gahimbare

P. Gabriel Fernando Montoya Tamayo

P. Jesús Ariel Jiménez

Ramiro Ludeña

P. Lorenzo Rosebaugh

Padre Ernst Plöchl

Jorge Humberto Echeverri Garro

Habacuc Hernández Benítez

Silvestre González Cambrón

P. Gisley Azevedo Gomes

Don Mariano Arroyo Merino

Ricky Agusa Sukaka

James Mukalel

P. Leopoldo Cruz

Cecilio Lucero

Ruggero Ruvoletto

Evaldo Martiol

Oscar Danilo Cardozo Ossa

William Quijano

D.Ed Hinds

Don Louis Jousseaume

Suor Marguerite Bartz

Hidalberto Henrique Guimaraes

P. Miguel Angel Hernandez

Don Jean Gaston Buli

Don Daniel Cizimya Nakamaga

Padre Louis Blondel

Suor Denise Kahambu Muhahyirwa

P. Jeremiah Roche

Don Alvino Broering

Don Jaramillo Cárdenas


Don Francesco alla fine della veglia ha lanciato una sfida a tutti noi. Ci ha invitato ad alzarci ad uno ad uno dai nostri banchi per avvicinarci all'altare e baciare la Croce , per poi incamminarci “da soli” verso l'uscita della Chiesa. Con questo gesto ognuno di noi ha manifestato la volontà di legarsi a Cristo e uscendo da solo dalla Chiesa, senza confondersi con gli altri, e quindi senza lasciarsi influenzare e condizionare dalla massa, promette di portare Cristo nella propria vita, difendendolo e custodendolo. Si conclude così una veglia che ha arricchito il cuore di ciascuno di noi.

Vittoria Nuri

 

 

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 19 Marzo 2010 17:03 )