La preparazione dei giovani al Matrimonio e alla Famiglia
Foto di copertina | Dati bibliografici | |
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Autore | Francesco Cuzzocrea | |
Titolo | La preparazione dei giovani al matrimonio e alla famiglia | |
Collana | Le ragioni dell'uomo | |
Editore | Gangemi | |
Città | Roma | |
Anno | 2006 |
PREFAZIONE
La pubblicazione di questo contributo riveste, a mio avviso, particolare importanza e mi auguro che venga letto da parte di un grande numero di persone, anche da coloro che non possono essere considerati degli "addetti ai lavori" e cercherò di spiegare il perché di questo auspicio.
Quando, dodici anni fa, nacque il Forum delle Associazioni familiari. le 21 Associazioni che lo costituivano aprirono quella che venne chiamata la "vertenza famiglia", sia per indicare la totale assenza in Italia di politiche familiari degne di questo nome, sia per richiamare l'attenzione sulle associazioni familiari che solo in maniera sporadica erano riconosciute come interlocutori da parte di chi aveva la responsabilità della cosa pubblica, sia infine per accendere i riflettori sulla realtà familiare, considerata troppo debole e marginale sulla scena sociale per promuoverla quale soggetto sociale attivo e indispensabile per ogni e qualsiasi società.
Fino ad allora, solo la Chiesa aveva emanato straordinari documenti per sottolineare l'importanza e la "necessità" della famiglia, basti ricordare la Famifiaris consortio, la Carta dei diritti della famiglia, la Lettera alle famiglie.: solo per citarne alcuni. In definitiva l'affacciarsi sulla scena pubblica del Forum delle Associazioni Familiari altro non era che la risposta concreta alle.. istanze e agli appelli lanciati alla comunità ecclesiale e civile, dalla Dottrina= Sociale della Chiesa e da un magistero, quello di Giovanni Paolo II, parti‑1 colarmente attento alle sfide che la famiglia avrebbe dovuto raccogliere e allerisposte che era tenuta a dare.
In dodici anni gli scenari sono molto cambiati e dobbiamo osservare con attenzione quello che sta succedendo oggi perché si ha l'impressione di essere passati, in modo quasi impercettibile ma profondo, dalla "vertenza famiglia" alla "emergenza famiglia". Si potrà obiettare che mai come in questo periodo si è parlato e si parla di famiglia, mai come ora le forze politiche di destra e di sinistra, la pubblicistica, il mondo della cultura e della comunicazione, le Accademie e i cenacoli, le associazioni e i movimenti cattolici e non, si sono occupati di famiglia. È vero, ma proprio qui sta il punto; si parla di famiglia, la si descrive e la si racconta in tutte le maniere (quasi sempre in chiave negativa!), si va da una visione idilliaca e disincarnata della famiglia ad un giudizio severo sulle sue assenze od omissioni. tutti si siedono accanto al capezzale della famiglia pensando di avere 1ericette e le risposte ad ogni problema, ma non ci si accorge che invece le viene sferrato un attacco mortale, dal momento che le vengono negate verità e realtà.
In questi dodici anni, mentre da un lato sono venute faticosamente alla luce ‑ da parte di Governi ed Enti locali ‑ politiche dirette alla famiglia, dall'altro la famiglia è diventata per tutti un fatto eminentemente privato, un dato culturale che cambia nel tempo, un "semplice" luogo di solidarietà e di affetti. In altre parole ora la famiglia, per molti, è quella che si autodefinisce tale, non un patto sancito pubblicamente, un impegno davanti alla collettività, una "società naturale fondata sul matrimonio", una assunzione di responsabilità reciproca tra i coniugi, che la società sancisce e di cui si fa carico in qualche modo. Ecco, in nome di una malintesa tolleranza, in nome dei diritti individuali sempre più pervasivi, in nome di una "libertà anarchica" che nulla ha a che fare con la libertà vera, la famiglia viene svuotata di ogni significato. L'emergenza famiglia sta qui: nel confondere la famiglia con quello che famiglia non è, nel pensare che tutti i modelli di famiglia siano uguali, nel permettere che la verità della famiglia ed il suo incommensurabile significato sociale e collettivo vengano negati o ignorati solo per motivi ideologici.
Il testo che oggi vede la luce si colloca in questo clima culturale ed è un prezioso contributo alla riflessione sulla famiglia oggi, una riflessione a tutto campo, che deve coinvolgere sia la comunità ecclesiale, sia la società civile, sia gli Enti locali, sia le stesse famiglie.
Basta scorrere i titoli dei vari capitoli per comprendere l'intenzione e lo sforzo, ben riuscito, dell'autore di argomentare con rigore scientifico la situazione della famiglie oggi e di approdare poi, quasi fosse un naturale esito, alla proposta finale, che è la vera chiave di volta dell'intero testo.
La famiglia è un soggetto sociale, che deve assolvere ad un compito "nativo, originale, insostituibile, inalienabile", la società deve riconoscere, promuovere e tutelare la famiglia nell'interesse della società stessa. Il problema educativo è urgente e grave e la famiglia e la scuola hanno il dovere di stringere un "patto" di alleanza per il bene delle future generazioni. I mezzi di comunicazione di massa hanno anch'essi il dovere di rispettare lo sforzo e il "rischio" educativo delle famiglie e della scuola per una società più a misura d'uomo. La formazione è un bene essenziale per la persona, viene da lontano e non si improvvisa, di fronte al disgregarsi delle famiglie e alle grandi sofferenze che questi eventi nefasti portano con sé, occorre dare una risposta. Nessuno può dirsi estraneo a quanto sta avvenendo sotto gli occhi di tutti. La presenza delle famiglie, e delle associazioni che liberamente esse si sono date, deve essere più incisiva e più attiva: ebbene una delle cose più urgenti da fare è istituire dei corsi ~di‑formazione per le giovani coppie che intendono sposarsi, anche presso i Comuni, similmente a quanto succede nella Chiesa cattolica per i corsi per fidanzati.
Una proposta a prima vista rivoluzionaria, ma decisiva se davvero si vogliono aggredire alla radice i mali di questa società. Una proposta da non sottovalutare, soprattutto se si pensa che all'estero è una pratica ben presente ed efficace.
L'autore si spinge perfino ad articolare questa idea in un progetto ben preciso e questo certamente faciliterà il compito di chi vorrà tentare di aderire a questa proposta.
Anni fa, anche io mi feci portatrice di una simile proposta presso vari Comuni che avevano avuto la gentilezza di invitarmi a parlare e continuo a farlo; non so se la mia provocazione abbia avuto un seguito. Quello che so è che l'Autore ha colto nel segno quando articola il suo ragionamento intorno a questa idea e non posso che ringraziarlo per avere fatto oggetto di studio una intuizione che, a mio avviso, se avessimo amministratori illuminati ed r attenti ai segni dei tempi, non dovrebbe rimanere solo tale.
Fare dei corsi di preparazione al matrimonio anche in area laica significa prevenire i guasti futuri di una società che cresce giovani fragili e impreparati ad affrontare le difficoltà della vita; significa riconoscere (importanza decisiva della famiglia, tanto da trovare le risorse per avviare questi corsi; significa riconoscere il valore sociale del matrimonio, che dunque smette di essere una opzione qualunque o un retaggio superato del passato; significa avviare i giovani ad una assunzione di responsabilità prima di tutto davanti a se stessi; significa ribadire che la famiglia è cellula vitale della società e come tale va promossa.
Mi auguro davvero, come affermavo all'inizio, che questo testo abbia grande fortuna, perché solo così sarà possibile far arrivare questa proposta a quanti sono disposti ad accoglierla e mi auguro anche che altri sacerdoti seguano la strada di Don Francesco Cuzzocrea, un innamorato della famiglia, come ben traspare dalle pagine che ha scritto.
Abbiamo bisogno di persone come lui, di sacerdoti appassionati e coraggiosi, che mettano al centro della loro azione pastorale la famiglia, quale nucleo fondante della società e della Chiesa. Abbiamo bisogno, come famiglie, di sostegno e di fiducia, per non arrenderci davanti alle aggressioni ogni giorno più aperte e sfrontate. Abbiamo bisogno di Pastori che ci dicano, come disse Giovanni Paolo II alla chiusura del Grande Giubileo, "Prega e cammina". Abbiamo bisogno di sentirci dire: "Famiglia diventa ciò che sei, credi in ciò che sei" "non possiamo cedere" e abbiamo bisogno di libri che ispirino le nostre azioni e le nostre scelte quotidiane, così come questo testo fa.
All'Autore un grazie sentito per questo lavoro, ai lettori un augurio di "buona' lettura, agli amministratori locali buon lavoro, alle associazioni familiari un incoraggiamento per intraprendere senza indugio la strada tracciata in queste pagine.
Luisa Santolini
Presidente del Forum delle Associazioni familiari
PREMESSA
Questo lavoro nasce come Tesi finale di un ricco percorso di perfezionamento alla Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Tale Corso per “Esperto nelle relazioni educative familiari” ed è stato proposto dal Centro Studi Pedagogici sulla Vita Matrimoniale e Familiare nella quarta edizione.
L’interesse per tale tematica è dato dall’attività che svolgo ormai da alcuni anni come consulente etico presso il Centro Servizi Sociali per la Famiglia di Reggio Calabria. Alla viva ricerca in campo teologico sul Matrimonio e la Famiglia, inaugurata nel 1996 durante il Corso di Licenza dell'Istituto Giovanni Paolo II presso la Pontificia Università Lateranense e portata avanti come docenza all’Istituto Teologico Pio XI, si aggiunge così alla mia formazione l'apporto organico delle scienze umane nella feconda prospettiva pedagogica.
La scelta di questo tema è suggerita inoltre dalla prospettiva pastorale che, come parroco, mi impegna ormai da diversi anni nella preparazione dei fidanzati al Sacramento del Matrimonio. La triplice prospettiva del consulente, del teologo e del pastore dunque si ravviserà tra le pagine di questo lavoro che, per esigenze di brevità e nel rispetto della natura di ciò a cui esso è richiesto, necessariamente non può sviluppare pienamente i vari argomenti di cui si compone.
La famiglia come luogo privilegiato delle relazioni educative non si inventa ma si struttura a partire dai giovani che si preparano alla vita coniugale e familiare. Riflettere sulla formazione interdisciplinare degli adulti a questo compito ed impegnare in questo peculiarmente la scienza pedagogica, è rispondere non soltanto ad una necessità dei nostri tempi, ma contribuire allo sviluppo dell'intera società, il quale passa inevitabilmente dalla vitalità della famiglia.
Nel presentare oggi questo lavoro, sono maggiormente consapevole di quanto ricco sia stato il mio cammino: per l'apertura culturale che questo Corso mi ha offerto e quindi per l'abbondanza di conoscenze assimilate, ma soprattutto per le diverse persone incontrate, vera e profonda ricchezza di ognuno di noi.PRESENTAZIONE
Il testo "La preparazione dei giovani al matrimonio e alla famiglia" è frutto di una modesta ma puntuale ricerca in campo pedagogico, come tesi finale del Corso di perfezionamento per "Esperto in relazioni educative familiari" da me frequentato presso la Facoltà di Scienze della Formazione - Università Cattolica del Sacro Cuore - Brescia.
La rilevanza di tale contributo è data dalla fondazione scientifica della necessità di formare le giovani generazioni alla vita familiare e dalla conferma dell'insostituibile ruolo che riveste la famiglia in quanto luogo privilegiato di relazioni educative.
La sfida invece è rappresentata dall'ardita proposta lanciata in ambito "laico" e "istituzionale" di istituire - come timidamente si comincia a fare in alcuni Comuni italiani - adeguati cammini formativi prematrimoniali avvalendosi dell'apporto dei consultori.
L'elemento di novità è dato dall'inatteso e fecondo incontro tra l'insegnamento costante della Chiesa in questo campo e le più recenti acquisizioni della scienza pedagogica.
INDICE
PRESENTAZIONE
SOMMARIO
ABBREVIAZIONI E SIGLE
INTRODUZIONE
CAPITOLO PRIMO La famiglia nel nuovo scenario sociale
1.1. Gli attuali mutamenti sociali
1.2. La famiglia e il suo evolversi
1.3. Le nuove famiglie nella nuova società
CAPITOLO SECONDO La famiglia non si inventa ma si forma
2.1. I giovani e la famiglia
2.2. Necessità di una preparazione
CAPITOLO TERZO Agenzie educative e supporto alla famiglia
3.1. I mezzi di comunicazione e la famiglia
3.1.1. I mezzi di comunicazione: luci e ombre
3.2. La scuola e la formazione umana
3.3. L’azione educativa della Chiesa
3.4. La famiglia e i servizi sociali
CAPITOLO QUARTO La proposta pastorale della Chiesa nella preparazione dei fidanzati al matrimonio
4.1. La Chiesa e la preparazione al matrimonio
4.2. La preparazione remota
4.3. La preparazione prossima
4.4. La preparazione immediata
CAPITOLO QUINTO
Una proposta formativa alla vita familiare di tipo pubblico
5.1. Il progetto
CONCLUSIONI
APPENDICE