A Scilla è giunta l'ora di dire BASTA INDIFFERENZA
Si è svolta nella serata di ieri, in piazza S. Rocco, la manifestazione voluta fortemente da associazioni e cittadini scillesi per dire “Basta Indifferenza”. Un incontro che ha visto coinvolte più di 20 associazioni e gruppi locali, coordinato da Mimmo Nasone, referente di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Una manifestazione nata per rompere il silenzio in seguito a numerosi atti criminali che, soprattutto da qualche anno a questa parte, hanno colpito molti cittadini onesti. Dopo l’incendio della passerella “Santa Lucia” di proprietà della famiglia Alfonzetti, tanti cittadini indignati dall’ennesimo episodio violento hanno finalmente deciso di dire basta e lo hanno fatto dapprima su Facebook e poi attraverso degli incontri con l’obiettivo di avviare un percorso si sensibilizzazione alla legalità.
Il referente di Libera, Mimmo Nasone, ha avviato la manifestazione sostenendo che“Non abbiamo alternative. Dobbiamo sconfiggere la ‘ndrangheta tutti insieme”. Ha ribadito ancora “Ci vuole la partecipazione di tutti, non solo delle forze dell’ordine, ma anche delle scuole, delle istituzioni e della chiesa. Se tutti stanno zitti, le forze dell’ordine non vinceranno”.
Sono susseguiti vari interventi tra cui quello del rappresentante dei commercianti, Enrico Pescatore e quello di un commerciante di Reggio Calabria che, per primo, anni fa denunciò il racket dopo sei attentati. Sono seguite le parole di Don Francesco Cuzzocrea e di Don Antonino Iachino, vicario generale della diocesi di Reggio-Bova, i quali hanno condannato il gesto di violenza e hanno incoraggiato i cittadini ad uscire concretamente dalla rassegnazione scegliendo sempre la via del bene. Hanno presenziato anche le istituzioni rappresentate dal sindaco di Scilla, Avv. Ciccone e dagli Onorevoli Zappalà e Nucera che hanno affermato l’impegno delle istituzioni contro la violenza e la prepotenza e un maggiore sostegno ai giovani attraverso più posti di lavoro per allontanarli dalle strade. Hanno inoltre esortato la famiglia Alfonzetti ad andare avanti e a non dimenticare questo incontro. Ma le parole più belle sono state sicuramente quelle di Fabiana Alfonzetti che sono riecheggiate nel silenzio assordante di una piazza attentissima ad ogni parola. Fabiana ha raccontato una triste verità, quella di “un paese che è solo. Un paese che si sente solo”. Oggi però è un paese che si sta svegliando, che aspettava una scossa forte per reagire, che è stanco di sentirsi rimproverare la propria inettitudine e ora ha deciso di dire basta. È un paese fatto di tanta gente onesta che non vuole vedere andare in fumo i sacrifici di una vita. “Avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte cinquanta milioni” diceva Giovanni Falcone. Per l’incendio della passerella avranno usato un accendino, la Scilla onesta userà il coraggio della parola.
Santina De Franco
Ultimo aggiornamento ( Sabato 15 Maggio 2010 19:55 )