Ieri sera la nostra comunità ha vissuto un momento di grande emozione e intensità. La filodrammatica scillese “Lorenzo Pontillo” ha rappresentato nella chiesa di San Rocco, sullo sfondo della Via Crucis della passione e morte di Gesù, la vita e il martirio di padre Giuseppe Puglisi. Nell'anno sacerdotale indetto da Papa Benedetto XVI, questa rappresentazione sacra, intitolata “Eccomi”, scritta da Giovanni Bellantoni e diretta da Lucrezia Laganà e Maria  Carmela Pirrotta, ci ha invitato a riflettere sulle anime sacerdotali di tutti i tempi, in particolare su quanti hanno dato la vita per il Vangelo. Don Puglisi, parroco di Palermo, ucciso in un agguato mafioso il 15 settembre 1993 per il suo costante impegno evangelico e sociale, rappresenta pienamente il modello di sacerdote che vive con semplicità la sua fede a Cristo.

Gli attori della filodrammatica hanno ripercorso i tratti salienti della vita di don Pino, dal momento della vocazione al suo funerale, accostando la sua vita e il suo patimento alla Via Crucis di Gesù. La scena quindi, è stata suddivisa in due parti. Nel lato dell'ambone gli attori hanno rappresentato, utilizzando solo la mimica, accompagnati dalla voce di due lettori e da musiche molto suggestive, le scene relative alla vita del sacerdote. Nel lato opposto un telo ha proiettato scritti tratti dal Vangelo, pensieri di don Pino e le immagini delle stazioni tradizionali della Via Crucis. Tredici le stazioni rappresentate. Una scelta precisa per evidenziare come qualsiasi sacrificio umano, per quanto lodevole possa essere, come quello di Don Puglisi, non potrà mai eguagliare il sacrificio di Cristo. I nostri attori hanno perfettamente reso l'idea di quella che è stata la vita  completamente dedita all'amore verso Cristo di don Pino. E' stato messo soprattutto in luce il suo modo di concepire il mandato di parroco all'interno della sua parrocchia. Egli non si è dedicato solo alla sua comunità di credenti ma, ha abbracciato tutti gli aspetti sociali della realtà circostante, ha vissuto la strada, come luogo di povertà, di bisogni, di linguaggi, di relazioni e di domande sempre in trasformazione. La sua grande passione per la giustizia e la legalità l'hanno portato a parlare, a denunciare, a sconfiggere i muri di omertà e silenzio. Ed è stata proprio la sua ostinata volontà nel cercare giustizia, la causa della sua uccisione, avvenuta per mano dei mafiosi della sua stessa parrocchia.

La rappresentazione si è conclusa con la proiezione sul telo di una sua bellissima frase: “nessuno è autorizzato a presentare se stesso come perfetta realizzazione del progetto vocazionale di Dio”. Alla fine don Francesco ha offerto la sua immagine di Padre Pino Puglisi, “3 P” come lo chiamavano in molti. Il suo martirio non è avvenuto perchè ha difeso la Fede ma perchè ha parlato di Amore. Solo l'amore sconfigge le tenebre della paura. Don Francesco ricorda le parole dell'assassino di don Puglisi che dopo l'arresto, ha intrapreso un cammino di pentimento e conversione.  Don Pino quando ha capito di essere davanti a colui che lo avrebbe ucciso, ha reagito prima con un sorriso e poi con un sereno “ me lo aspettavo”. Un immenso grazie alla nostra filodrammatica scillese per l'impegno, la cura dei dettagli, la passione e il sentimento che hanno messo nella realizzazione di una bellissima rappresentazione teatrale che ha colpito il cuore di tutti noi.

Vittoria Nuri

 

Ultimo aggiornamento ( Domenica 28 Marzo 2010 20:40 )