I ragazzi della III A e "la banda del sogno interrotto"
A Scilla la campagna di sensibilizzazione alla legalità continua con “La Banda del Sogno interrotto”. Questo il titolo del recital che ieri al salone parrocchiale ha visto protagonisti i ragazzi della III A della scuola media G. Minasi. Una rappresentazione carica di immagini storiche, canzoni, dialoghi, interviste, racconti, testimonianze, finalizzati a raccontare la storia degli “Eroi del nostro tempo”, di chi ha lottato contro la mafia pagando con la vita stessa.
Un excursus sulla nostra storia italiana, dagli anni di piombo fino ad oggi, fatto attraverso gli occhi di adolescenti informati e appassionati. Sono state raccontate le vite di molte vittime di mafia, anche di chi spesso non viene ricordato dai mass-media e dai libri di scuola. Ogni storia raccontata e rivissuta può colpire la coscienza di ciascuno di noi, aiutandoci a fare un'autocritica sulle nostre scelte, sui nostri silenzi e i nostri atteggiamenti spesso omertosi. I ragazzi si sono calati perfettamente nei panni di personaggi uccisi barbaramente per mano della mafia, "una piovra" che utilizza i suoi tentacoli per arrivare dappertutto. Eroi si.. ma fondamentalmente persone normali che hanno avuto il coraggio di non voltare la testa a chi diceva che la mafia non esiste. Persone che sono stati "i marinai onesti" di una "nave" che è la nosta Italia, di cui la mafia rappresenta una profonda falla. Ogni storia una lacrima, una riflessione. Quelle persone ieri sono state presenti sul palco attraverso i ragazzi, alla loro voglia di non dimenticare e di non lasciare che il loro sacrificio sia vano.
Tutto è nato da una semplice domanda di un'alunna durante una lezione:“professoressa che cos'è Cosa Nostra?” Una domanda che ha dato l'impulso ad un percorso nato dal senso di responsabilità di tutti gli insegnanti nei confronti di ragazzi che si stanno affacciando al futuro e hanno la necessità di capire quali sono i mali del nostro Paese e quali sono le strade giuste verso cui indirizzarsi. La scuola, insieme alla famiglia e alla parrocchia, riveste un ruolo fondamentale nell'impartire valori di giustizia, senso civico, solidarietà, libertà a dei ragazzi che in un momento delicato della loro vita, l'adolescenza, hanno bisogno di riferimenti sicuri, d' insegnamenti solidi e di distinguere chiaramente il bene dal male. “La mafia non si combatte con la repressione ma con la cultura della legalità” . Queste parole di Falcone sono state fatte proprie dalla professoressa che ha introdotto il recital. "La scuola ha il dovere di diffondere valori di legalità, dignità e giustizia per contrastare i fenomeni di bullismo, prevaricazione e vandalismo diffusi tra i giovanissimi. Attraverso momenti di così accurata riflessione si può creare una coscienza collettiva che contribuisce alla formazione di una società migliore." Questo lo scopo di una rappresentazione che ha voluto essere soprattutto un momento di riflessione per tutti. Scilla sta dimostrando di voler seppellire l'indifferenza e far sorgere la speranza. E questo è avvenuto anche grazie a questi ragazzi che hanno insegnato molto a tutti i presenti e hanno dato un ulteriore impulso a chi ha voglia di far cambiare qualcosa anche nel nostro piccolo paese. Grazie ragazzi !
Vittoria Nuri
Ultimo aggiornamento ( Sabato 22 Maggio 2010 15:19 )