L'accoglienza fa la differenza. E' questo lo slogan che ha caratterizzato il primo incontro diocesano di tutti i giovani AC, organizzato ieri a Scilla. Centottanta giovani provenienti da tutte le parrocchie della nostra diocesi sono stati accolti nel nostro salone, grazie alla disponibilità del nostro parroco e del gruppo Giovani di AC. Un vero e proprio Boom di presenze!!!

Gli organizzatori dell'evento, i giovani dell'Equipe diocesana AC, hanno presentato il tema della giornata: l'accoglienza e la diversità. Un video molto bello ha raccolto tutti gli aspetti di questo tema così vasto e appassionante. Sulle note di “il nostro Tempo” del gruppo “La Scelta” sono state proiettate immagini molto particolari e suggestive che mostrano le differenze più evidenti che esistono nella nostra società: diversità di culture, di religioni, di appartenenze, di colori della pelle. Ma esistono altre diversità più vicine a noi ma paradossalmente meno visibili. E con i “Dire Straits” di sottofondo immagini che raccontano le differenze nell'ambiente di lavoro, nelle Università, nella famiglia, nel rapporto di coppia ed anche all'interno dei gruppi giovani. Pensieri, opinioni, comportamenti, attitudini, caratteri e aspirazioni differenti caratterizzano i nostri rapporti umani. Ma la diversità non deve essere un motivo di scontro, di chiusura, di separazione tra gli uomini ma di crescita. Con la frase di Oscar Wilde “Nessuno può essere libero se costretto ad essere uguale agli altri” si conclude il video di presentazione che ha offerto tanti spunti di riflessione nei gruppi di studio.

I nostri giovani si sono confrontati con vivo interesse ed entusiasmo su questo tema. Si sono interrogati su come ognuno di loro vive le diversità, se è pronto ad accogliere l'altro o lo guarda con diffidenza. Dal confronto è emersa una domanda comune: le diversità esistono e noi come facciamo a convivere con esse? Ha cercato di dare una risposta a questa domanda il dottor Michele Bartolo, della comunità di Sant'Egidio. Offrendoci la sua esperienza in Africa, dove la sua comunità ha realizzato dei laboratori per curare i bambini malati di Aids, ci ha indicato la strada per essere dei veri cristiani. In una società in cui si sta diffondendo ampiamente una cultura xenofoba, in cui l'ignoranza fa nascere in noi sentimenti di odio e intolleranza verso gli stranieri, verso i musulmani, verso i disabili mentali, gli anziani, i “diversi”, dobbiamo scegliere di cambiare i nostri pensieri, affidandoci alle parole del Vangelo, facendo nostre le parabole, identificandoci con i personaggi che incontra Gesù nella sua vita. Cristo parla al cuore delle persone e non a delle categorie, accoglie ed offre il suo aiuto a tutti. E noi dobbiamo avere la sua compassione nei confronti di chi spesso escludiamo, emarginiamo, guardiamo con odio o tavolta indifferenza. Solo se ci facciamo toccare il cuore da sentimenti di amore possiamo capire la disperazione di coloro che approdano nelle nostre coste in cerca di una speranza. Il cristiano deve fare qualcosa di straordinario: deve accogliere il “diverso” e nell'incontro con l'altro deve cambiare se stesso. E' questo il bellissimo messaggio che lancia il dottor Bartolo a tutti i giovani presenti.

Segue la messa celebrata da don Domenico Morabito nella Chiesa Madre. Subito dopo il momento tanto atteso della pausa pranzo, momento vissuto con armonia e grande divertimento. Il tema della giornata viene ulteriormente approfondito nei due laboratori: cultura e religione, società e politica. La questione del rapporto con gli stranieri fa discutere molto. Un confronto bello e interessante, perchè libero. Ci si rende conto che sono tanti i pregiudizi che abitano dentro di noi ma è emersa la volontà di sconfiggerli, partendo da un cambiamento interiore. Come disse Giovanni XXIII “ bisogna cercare ciò che unisce e mettere da parte ciò che divide”. Si conclude così, con una consapevolezza nuova, la giornata giovani AC a Scilla.

Vittoria Nuri

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 30 Novembre 2009 16:13 )