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Vita della Comunità
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Frammenti di Storia

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Ultimo aggiornamento ( Giovedì 27 Agosto 2009 12:54 )

 

Lettera di vestizione di Marina


 
Pietrarubbia, 28 gennaio 2009
San Tommaso d’Aquino 
 
            Carissimi, qui con Gesù Eucaristia durante il mio turno di adorazione, “vi annuncio una grande gioia ”: domenica 22 febbraio, nella chiesa del nostro monastero, durante la celebrazione eucaristica delle ore 11 presieduta dal nostro vescovo Mons. Luigi Negri, avverrà il rito della Vestizione con cui inizierò il Noviziato dentro l’esperienza di vita della Comunità Monastica dell’Adorazione Eucaristica luogo dove il Signore mi chiama per vivere con Lui a servizio dei fratelli e della Chiesa.
            È una tappa tanto attesa che segna l’inizio di un nuovo cammino, di una nuova vita, proprio come leggeremo quella domenica dalla prima lettura “Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa ” (Is 43,19-20).
            La Divina Provvidenza ha preparato per me una data significativa sia per il mio percorso personale sia per la comunità.
             Il 22 febbraio è il thinking day per lo Scoutismo, ossia la giornata mondiale del Pensiero. Questo movimento ha segnato la mia vita dai 12 ai 20 anni facendomi scoprire l’aspetto dell’essenzialità, della povertà e del servizio; il senso dell’appartenenza al Gruppo, alla parrocchia e alla mia Diocesi Reggio Cal.-Bova. Con la “Partenza”, tappa conclusiva del percorso formativo nel Gruppo, ho scelto di non continuare il cammino in quella realtà come educatore perché sentivo non corrispondere pienamente all’anelito del mio cuore. La bellezza di Dio contemplata nella creazione ha spalancato il mio cuore a nuovi orizzonti. Ricordo che un giorno in Aspromonte, davanti un laghetto naturale costeggiato da alberi il cui fruscio delle foglie sembrava essere un applauso alla gratuità di quello spettacolo, ho esclamato: «La bellezza del creato rispecchia quella del Creatore. Sì, il creato applaude al suo Creatore». Questa contemplazione mi ha educato a scorgere la Sua presenza in tutto e in tutti. Ma ho soprattutto scoperto che Lui è Tutto per me in particolare in quel piccolo pezzo di Pane bianco: solo in  quell’Ostia santa  il mio cuore avrebbe trovato sazietà e riposo. Lo strumento di cui il Signore si è servito per attirare il mio sguardo su di sé nell’Eucaristia è stato il pensiero della Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione scoperta grazie alla comunità Rete di Luce. Questo anno, il 19 febbraio come nel 1789 (giorno in cui la Beata ha ricevuto l’ispirazione di fondare un Ordine dedito all’adorazione perpetua), è giovedì grasso. Fin da piccola questo giorno ha segnato la vita della Beata poiché il padre, nei giorni del carnevale, soprattutto durante il giovedì grasso, desiderava che il Santissimo Sacramento fosse esposto più a lungo in riparazione alle offese recate a Dio in quei giorni di festa. Proprio nei giorni in cui nel mondo si vive il carnevale, il Signore mi chiama a rinnovare il mio SI guardando all’essenziale.     La vestizione, con l’accoglienza in seno ad una comunità religiosa, chiede l’impegno di un cammino più responsabile per giungere ad un atto di donazione gratuito e maturo che si esprimerà nella Professione religiosa. Per questo mi affido molto alla vostra preghiera fedele e affettuosa.
            In più, il mese di febbraio per la nostra piccola comunità, è  molto importante. Febbraio del 2007, infatti, segna il tempo della chiamata per ciascuna di noi a lasciare la propria terra, le proprie sicurezze, come Abramo, per andare incontro al nostro destino: una nuova terra, un nuovo popolo nell’incognita di una grande avventura, ma nella certezza della fedeltà di Dio.
            Il 22 febbraio è a ridosso del secondo anniversario del nostro arrivo nella Diocesi di san Marino-Montefeltro, dove il Signore con Maria sua madre, che visibilmente ci accompagna, ci ha volute per questa fondazione. I motivi per rendere grazie sono tanti poiché, tanti sono stati gli incontri, tante sono le persone che in questi ultimi mesi sono diventate per noi presenza di Dio, nostri familiari in Lui.
            L’ultima data che segna un evento per noi è il 3 dicembre: sr Gloria in udienza col Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto la santa benedizione per questa Opera di Dio. Tutto questo in tempo già pieno di grazia: il 23 settembre la benevolenza di Dio ci ha permesso di continuare la nostra esperienza a pochi km da Carpegna in un convento del 1500 le cui mura trasudano della santità di frati cappuccini che lo hanno abitato per più di 5 secoli.
            Inoltre il 22 febbraio è il quarto anniversario della morte di don Giussani che ci accompagna nell’amicizia di molti membri del Movimento di cui questa terra è ricca.
            A ciascuno di voi chiedo un ricordo particolare nella preghiera per questo periodo di preparazione alla Vestizione, ma soprattutto per il cammino futuro che mi sta innanzi. GRAZIE!
 
Con affetto
In JHS, Marina

 

Relazione Convocazione Nazionale


 Difficile Testimoniare quanto la Grazia a volte ci prepara… la Concordia, la Comunione, la Sintonia e Armonia che si sono respirate in questa Convocazione Nazionale della Comunità Rete di Luce è merce davvero rara. Come a volte non sappiamo spiegare il perché di certe difficoltà, così non si possono trovare delle ragioni a questa Unità così profonda, radicata, ma visibile, che abbiamo provato tutti. Sono passati ormai dieci anni da quel 8 Giugno del 1997 quando nacque a Monza il primo embrione di questa Vocazione. Tanta acqua e anche tanto dolore è passato nella nostra vita, eppure, la perseveranza, la Fedeltà all’ Eucaristia ci consegnano oggi una Vocazione chiara che ha la coscienza della Sua Origine nell’Eucaristia con una funzione Carismatica ben precisa nel servire la Comunione di tutti gli Uomini e di tutte le Donne con il Cuore di Cristo.
 Si è respirato Accordo e Sintonia Vocazionale sin da subito nell’Accoglienza così calorosa da parte della Comunità di Sant’Agata e di Don Marco. Fratelli e Sorelle provenienti da tutte le Comunità sono convenuti per la Convocazione Nazionale. E’ la quinta volta che accade, la terza a Sant’Agata, quest’anno però con una novità assoluta… Era tra noi Suor Gloria con Suor Karola e Adriana. Per la prima volta Laici e Consacrati di questa stessa Vocazione che si sono ritrovati insieme. Teodora, non è potuta essere tra noi a causa dell’anno Canonico e Marina le ha fatto compagnia. Anche se ci sono mancate, debbo dire che la Comunione è stata così importante che tutta la Comunità era lì con noi davanti a Gesù Eucaristia. La grande sorpresa è stata la presenza di Don Mimmo da Reggio Calabria, il suo essere tra noi ci ha dato veramente una gioia grande… Non credo d’essere retorico, davvero abbiamo vissuto come parti della stessa grande famiglia.
 L’aspetto più importante che abbiamo messo a fuoco in quella sede è stato comprendere il momento che stiamo attraversando che è comunque importante visto che per la prima volta si sono dati convegno sia i Laici che i Consacrati Religiosi della medesima Vocazione.
Una Parola da subito ci è stata trasmessa da Don Mimmo… Noi siamo chiamati a testimoniare e a servire nella Chiesa la visibilità di una Comunione che nasce dall’Eucaristia… Parole che con il senno del poi dobbiamo affermare certamente profetiche per noi.
La mattina del sabato ci ha visti subito all’opera con le Lodi Mattutine celebrate insieme alla Presenza di Gesù nell’Eucaristia esposta, cui è seguito un breve ma intensissimo momento di preghiera… Non c’è voluto molto a capire che lo Spirito Santo voleva effondersi da subito su di noi e tra di noi. Una preghiera di guarigione e liberazione dei cuori, così la Presenza di Dio si è fatta balsamo di vita per tutti… l’inevitabile abbraccio generale, ha liberato tutto l’Amore che il Signore aveva posto in ciascuno di noi, e non solo la Gioia, ma anche la commozione di vivere un momento così intenso…
Di quella preghiera mi rimarrà impressa per sempre una frase proclamata a mo di preghiera da una sorella di Bagnara… Signore Gesù noi siamo chiamati a Conoscerti per Donarci!... Parole che si sono fatte largo nel mio cuore sino ad arrivare all’Anima. Poche volte ho visto sintetizzare la Vocazione in un modo così sintetico ed efficace. Il Movimento dell’Adorazione Signore è per Conoscerti, il momento della Comunione e della Missione è per Donarci reciprocamente gli uni gli altri… Fosse stato per me, il Convegno poteva anche finire lì, tutta l’esperienza della Grazia si è manifestata in quei pochi ma intensi minuti di preghiera.
Toccava a Don Marco nella mattinata, ad illustrarci il primo tema della Giornata… “L’Eucaristia Celebrata”
 Il passo di riferimento e l’Icona che Don Marco ci ha proposto, per rimarcare il valore della Celebrazione del Mistero, è stato il brano di Vangelo sui Discepoli di Emmaus. Un brano davvero molto ricco di spunti che tra l’altro ha in sé la sequenza di una Liturgia Eucaristica, il momento dello sconcerto, della dichiarazione della poca Fede, la Liturgia della Parola che Gesù stesso spiega facendogli ardere il petto ai Discepoli, il Canone con lo spezzare del pane, il ritorno a Gerusalemme per la Testimonianza e la Missione. Gesù è il Testimone di se stesso, della propria Resurrezione e del Suo Mistero al punto che si rivela ai Discepoli. Gesù si accosta a loro e li accompagna nel loro andare nella direzione opposta, ma lo fa con l’intento di recuperare i Discepoli ormai delusi e sconsolati. Gesù va incontro alla loro debolezza e li istruisce circa il mistero della sua persona. Il primo vero testimone della Resurrezione di Gesù, è proprio Gesù. Allo spezzare del pane lo riconoscono, lo accolgono di nuovo nella loro vita e tornano a darne notizia agli Apostoli. L’Eucaristia è celebrata quando è compresa, accolta e quindi vissuta. L’Adorazione ci aiuta a vivere questo incontro personale con Gesù.
L’Insegnamento di Suor Gloria…
La commozione che ci ha trasmesso Suor Gloria con la sua presenza è stata palpabile, come non ricordarsi nel Marzo del 2002 quando per la prima volta Lei usciva dalla Clausura per rendere Testimonianza proprio nella stessa sala, e ora era lì tra noi a parlarci di questa incredibile avventura che la vede coinvolta nella Fondazione di una realtà Vocazionale della quale facciamo parte anche noi… pochi accenni e l’affetto torna prepotente a ricordarci che siamo tutti un solo Corpo, Religiosi e Laici insieme…
 “L’Eucaristia Adorata” mette Dio al Centro della Vita, questa potrebbe essere la sintesi del pensiero che Suor Gloria ci ha trasmesso.  Suor Gloria ha commentato, ci ha illuminato circa la centralità del Mistero Eucaristico e quindi del Dono della Vita che Gesù ha fatto al Padre per noi, quale centro della Dimensione Cosmica della Vita. Infatti anche il cielo così come la Terra hanno il proprio senso nel Mistero della Croce e del Dono di Gesù. “Diversamente senza Cristo, senza Eucaristia, noi siamo come i Discepoli di Emmaus: in viaggio, ma impauriti e chiusi, persi nei nostri nebulosi pensieri e timorosi perché appoggiati a fragili difese. L’Eucaristia viene a noi disarmata, sotto le umili spoglie del pane, eppure è il cibo dei forti, un cibo capace di ridare slancio, coraggio, slancio e prospettiva ai nostri orizzonti limitati”.
Tutte le opere che Suor Gloria ha presentato e commentato per noi, indicano la stessa prospettiva, l’Eucaristia è al Centro della Storia, infatti è l’evento della Salvezza operata da Cristo sulla Croce che ha in sé la Forza per compiere la Volontà del Padre. Chi di noi accoglie Cristo nella sua vita e con Lui le Grazie preparate dal Padre per noi attraverso di Lui, non può che divenire Adoratore di questo Mistero e Collaboratore della Costruzione del mondo nuovo che Dio vuole generare e rigenerare in ogni tempo.
 Ultima giornata della Convocazione… Il tema era di quelli che non si possono dimenticare facilmente… L’Eucaristia Testimoniata!   Come si diventa Testimoni dell’Eucaristia?
 La scoperta sconvolgente  riguardava Maria! Ancora Lei! Quest’anno è stato senz’altro l’Anno più Mariano della mia Vita… nell’Annunciazione Maria proclama… Sia fatto! E nell’episodio della Visitazione, ancora Lei nel Magnificat dirà… Grandi cose Ha fatto…! Dal sia fatto, alla testimonianza di quel che Dio ha fatto in Lei… Ecco il percorso obbligato indicato dalla Sacra Scrittura e anche dalla Liturgia. Se a noi viene annunciato ad ogni Comunione Eucaristica… Il Corpo di Cristo… Come non credere che quel Copro di Cristo cresca in me sino a fare esperienza diretta di quel che significa accoglierlo nella mia Vita? La Testimonianza sull’Eucaristia altro non è che quello che l’Eucaristia produce in me a partire dal mio Consenso. E allora perché non credere che si possa passare dal “Sia fatto a quel che l’Eucaristia sa fare di noi?” Perché non dire Sì oggi, perché in un tempo che solo Dio conosce, possa maturare l’Eucaristia in me?
Poi ha divertito il fatto che il passaggio dall’Annunciazione (25 Marzo) alla Visitazione (31 Maggio) sia un tempo liturgico fisso e per lo più reale che Maria stessa ha vissuto, magari con date diverse, ma il tempo è stato davvero quello… E se in Lei è cresciuta la Testimonianza in quel tempo, perché non credere che avverrà per noi allo stesso modo? E così è nato il periodo dei sessantotto giorni… Vivere l’Eucaristia Domenicale, che è stata celebrata da Don Mimmo poco dopo, nell’accoglienza del Mistero dell’Eucaristia, perché produca in noi il frutto della Testimonianza che Dio ha pensato e preparato per noi… Certo non bisogna dare aspettative, comunque incuriosisce il tempo dei sessantotto giorni… Chi vivrà vedrà,  è stato riferito. E se il Signore vuole stupirci creando da una presa di coscienza pubblica la dimensione della Testimonianza dell’Eucaristia? Lui è capace di questo e d’altro! Il caso vuole che l’Omelia Don Mimmo l’aveva preparata proprio sul viaggio di Maria dall’Annunciazione alla Visitazione senza sapere che si sarebbe  parlato di questo!!

 

Ritiro Spirituale Bagnara 19-25 Luglio 2008


 
“La Casa di Dio!”
 L’evoluzione della Vocazione, così come il Signore ci ha dato di viverla, ci ha portati a considerare che la Creazione sia stata guidata da un unico pensiero di Dio… Vivere la Comunione con l’Uomo e nell’Uomo. Quindi il Progetto di Dio ha sempre previsto la Creazione di Esseri aventi Identità e specificità propri, infatti Dio ci ha creato Unici e Irripetibili, ma costituiti per divenire un Assieme, Una Unità che vivesse a stretto contatto con Dio, In Dio e Dio in Essa!
L’Evoluzione dinamica di questo progetto avrebbe dovuto passare inevitabilmente dall’accettazione da parte dell’Uomo, il quale avrebbe dovuto scegliere Dio per Vivere con Lui di Lui. Di qui la prova, di qui la scelta di fare a meno di Dio, da qui il Progetto di Salvezza operato da Dio nella Storia teso a recuperare l’Umanità, ma anche a compiere, e nella pienezza, il pensiero originario.
Così nel tempo Dio si è reso sempre più prossimo all’Uomo, all’inizio ne seguiva i passi a distanza, poi si è rivelato come il Suo Dio nei confronti dell’essere Suo Popolo, poi ne è divenuto il centro con il Tempio… poi ha scelto di farsi Uomo in Maria, è divenuto uno di noi in tutto fuorchè nel peccato, ci ha dato la Sua Parola, si è manifestato con segni e miracoli, ha dato la Sua Vita al Padre per la nostra Riconciliazione, il Padre lo  ha Risuscitato ed Egli è asceso al cielo dove siede alla destra del Padre, non dopo aver lasciato a noi lo strumento per perpetuare la Sua Presenza nell’Uomo attraverso l’Eucaristia.
          Egli si fece Pane, il Pane divenne la Sua Casa, perché attraverso di Esso Egli voleva entrare in noi “Fisicamente e Realmente”, perché ciascuno di noi, divenuto Sua Casa, potesse vivere e trasmettere l’esperienza del compimento del Progetto Iniziale! Vivere con Dio, In Dio, Per Dio… Dio stesso in Lui si sarebbe fatto Evidenza  del Progetto Eterno… L’Evidenza dell’Unità tra Dio e l’Uomo!
         Così Maria divenne non solo Madre di Dio, ma Madre della Stirpe di Dio!
 
        Quindi Dio preannuncia la sua rivincita, indicando il compimento della Creazione proprio nella Costituzione della Stirpe che come la Donna, come Maria, avrebbe accolto in Sé la Sua Presenza. Dio voleva e vuole rendersi manifesto in ogni Atto Umano, vuole fare dell’Uomo la Sua Casa!
La prima relazione del ritiro con l’introduzione del tema, decisamente provocante… fatta alla Presenza di Dio in Spirito di Adorazione… è stata…
          Ho un grande turbamento che vorrei trasmettervi… Come è possibile che Dio abbia bisogno di essere circoscritto in un Tempio, in un Tabernacolo, che abbia bisogno di farsi Corpo nel Pane e che debba attendere il Sì cosciente dell’Uomo per farsi Presente in Lui e attraverso Lui nel Mondo e nella Società? Lui che è il Creatore di tutto estromesso dalla Creazione e messo nella condizione di mendicare l’essere accolto! Che abbiamo fatto?
           Ma anche noi che abbiamo detto Sì al Suo Amore, abbiamo la Coscienza che Lui vuole abitare in noi e attraverso noi nella Vita del Mondo? E’ con questo Spirito che ci lasciamo Comunicare e Inabitare da Lui ricevendo l’Eucaristia? Quanti passi devono passare nell’andare fuori dalla Chiesa per dimenticarci che Lui è in Noi e che vuole vivere con noi?
            E dire che Gesù è nato a Betlemme che significa Casa del Pane e per cosa? Per fare del Pane la Sua Casa! Uno scherzo o una Profezia? E come mai non è nato a Nazareth dove abitavano Maria e Giuseppe? Perché l’Imperatore decise di fare un censimento di tutta la Terra e Giuseppe fu “Amorevolmente costretto ad andare a Betlemme”, in quanto Lui era della stirpe di Davide, e così l’Imperatore riuscì a far compiere la Profezia che da Betlemme sarebbe nato il Messia, ma perché da Betlemme? Perché Dio stesso aveva promesso a Davide una Casa che Egli avrebbe abitato, Davide non capì che quella Casa, era la Casata, la Sua Discendenza, la Sua Stirpe che sarebbe stata Benedetta dalla Presenza di Dio il Lei. Adoriamo, Contempliamo Accogliamo questo Mistero nella Santa Messa…
 La seconda relazione, tenuta sempre davanti a Gesù Eucaristia nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Porelli, è stata impostata sulla Libertà, la Libertà dell’Uomo di dire no a Dio, ma anche la Libertà di Dio di preservare la Sua Creazione e il suo Progetto nonostante l’avversità del mondo. L’esempio dell’Arca di Noè è emblematico, Dio decide di salvare la Creazione e non solo l’Uomo e la Donna che vivevano nella Giustizia, ma anche il Creato, quasi a dire che c’è una correlazione tra la Generazione dell’Uomo e la conservazione del Creato. Il peccato dell’Uomo consiste nella libera negazione di Dio, ma anche della negazione di quello che Dio voleva e vuole fare dell’Umanità. E se il degrado è tale nell’Umanità da compromettere il Futuro è ovvio che Dio ha la Libertà di preservare la radice dell’Umanità futura e così interviene inventandosi l’Arca o ciò che essa rappresenta, Luogo capace di preservare ogni essere vivente dalla distruzione imminente. Il tema però si fa interessante, qual è la relazione che il Creato ha nei confronti della salvezza, deve solo permettere l’esistenza e la sopravvivenza dell’Umanità oppure in qualche modo ne compartecipa il destino?   Romani 8, 19 - 21
 
La Creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.   
         Apriti o cielo! La Creazione è impaziente e aspetta noi per partecipare con noi della nostra stessa sorte, ovvero la Gloria dei Figli di Dio che altro non è che la Resurrezione all’Eternità… Il Creato destinato anch’esso a vivere con noi l’Eternità! Ma allora perché demonizzarlo se anch’esso deve vivere il nostro stesso destino? E perché non preservarlo e custodirlo sia per quello che ci dà e può dare, sia per il fatto che anch’egli vivrà l’Eternità? Questa Comunione che ci lega al Creato era già Presente allora dentro un’Arca, divenuta Casa capace di accogliere Uomini, bestie e vegetali insieme. Dio li aveva preservati insieme perché erano destinati a vivere il medesimo futuro… Dio in noi forse non ci conduce ad incontrare la bellezza del Creato e forse che non lo ritroviamo in Esso? Chi di noi non si è lasciato stupire dalla Bellezza di un fiore, di una stella, di un paesaggio, dal soffio del vento, dal calore del sole e quante esperienze in tal senso, eppure noi continuiamo a rimanere distanti a credere che noi vivremo, ma che il creato verrà distrutto, eppure S. Paolo, come abbiamo visto, non è di questo avviso. Allora, se Dio è già Presente nel cielo e nella terra, lo cantiamo in ogni Messa… “I Cieli e la Terra sono pieni di Te!” Dove non è accolta la Sua Presenza? La risposta è una sola… Dio non è accolto tra gli uomini!
         Tutto questo per affermare cosa? Che noi Cristiani sbagliamo, e di grosso, quando professiamo una Religione “escatologica”, una realtà spirituale sviluppata prevalentemente per riempire il Paradiso dando per scontato che la Creazione tanto si perderà… No è nella Creazione che deve avvenire il trionfo di Dio attraverso la Testimonianza Compiuta… C’è una Rivelazione dei Figli di Dio che deve avvenire nella Storia e non possiamo disattenderla rifugiandoci in un paradiso trascendente i problemi e la realtà. Dio vuole essere Presente nel mondo e noi siamo gli strumenti che Egli ha deciso di usare, perché la Sua Presenza ci rende capaci di manifestare la Sua Bontà e il suo Amore in tutte le circostanze ad ogni persona e in ogni luogo… Ma noi vogliamo che Dio esca dalla Chiesa attraverso il nostro Cuore perché possa incontrare il mondo? Vogliamo che Dio attraverso noi, le nostre case, il lavoro e ogni attimo di Vita costruisca quella Evidenza del Suo Regno, vera Rivelazione dei Suoi Figli?
 
 La terza Relazione mira a far comprendere che tutto parte e si diparte dall’Eucaristia per raggiungere la Città. In fondo questi Esercizi Spirituali sono più per chi non li fa, perchè è per loro che stiamo cercando di capire come fare a portare nel mondo quella Presenza che si fa Corpo nel Pane consacrato.
  La Bene – Dizione, la Creazione del Bene che Dio crea al Suo Parlare, al Suo Dire – Dare  il Bene all’Uomo ha radici lontane sin da quando Dio stesso, dopo il peccato di Adamo ed Eva, promise la nascita di una Stirpe nata dalla Grazia e contraria alla stirpe del serpente come ho indicato nella premessa. Assieme alla scelta libera dell’Uomo ecco affacciarsi la Grazia, Gratuito intervento salvifico di Dio, che è per tutti coloro che lo vogliono e che l’accolgono.
         La Benedizione era anche un rituale che nell’Antico Testamento si verificava alla morte del Patriarca che chiamati i Figli ne benediceva uno in particolare perché perpetuasse l’Alleanza con Dio… Ebbene quell’atto era specifico dell’appartenenza alla Stirpe, quello che allora era chiamato Popolo di Dio. Una relazione e una dipendenza speciali capaci di generare il Bene per tutti. Una autentica Consacrazione al Disegno e Volontà di Dio in favore del Popolo e della Futura Discendenza.
           Questo ci dice: che sempre Dio ha chiamato l’Uomo ad essere strumento di Grazia non solo per sé, ma per i suoi contemporanei e ancora di più per coloro che sarebbero succeduti. Questo era solo in funzione della salvezza dei singoli o di tutti o nascondeva una Verità ben più importante?
 
8 Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d`Israele mio popolo; 9 sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10 Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più turbato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, 11 al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele, e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Il Signore ti farà grande, poiché ti farà una casa. 12 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 2 Samuele7, 8 – 12
 
         Davide vuole dare una Casa a Dio e Dio invece dà a Davide una Casa, una Discendenza, da cui nascerà il Messia, la Discendenza di Davide diventerà “La Casa di Dio!” Qual era e qual è lo scopo della Benedizione, di ogni Grazia, elargita da Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento se non quello di Fare dell’Uomo e dell’Umanità, “La Casa di Dio?” E in cosa e per cosa la Stirpe di Dio sarà tale al punto da vincere le forze del male e far trionfare il Bene e il Progetto di Dio, se non l’essere divenuto, per Grazia, “La Casa di Dio?” E la venuta nella Carne del Figlio di Dio e la Perpetuazione del Suo Corpo sino alla fine dei secoli, quale scopo ha se non quello di fare di ogni Uomo e dell’Umanità “La Casa di Dio?” Accogliere Dio in noi è la radice del nostro e altrui Bene, ma è anche la realizzazione del Progetto di Dio per noi e che attraverso noi si espande in tutti coloro che lo accolgono!
         Facciamo nostra la Preghiera di Davide vivendola con lo Spirito di chi è cosciente di dare a Dio la nostra Vita, il nostro Corpo, il nostro Tempo e il nostro Spazio e tutto ciò che ci appartiene perché Lui abbia ad abitare stabilmente in noi e attraverso noi in ogni angolo della Terra. l’Adorazione e la Messa siano momento speciale di Consacrazione a Dio per divenire Benedizione per tutti.
          Durante tutto il periodo del Ritiro ci sono stati momenti di fortissima tensione, inspiegabili, ma che hanno segnato l’importanza di quello che stavamo ogni volta facendo, la nostra umanità e fragilità non sempre regge a certe tensioni… Il Signore lo aveva posto nel cuore sin dall’inizio…
 
Quel che vi dirò riguarda il mio progetto sulla Creazione, questo si realizzerà con il vostro concorso oppure si realizzerà per il concorso di chi vorrà esserne partecipe… Ma sappiate che quel che verrà detto lo vivrete!
 
         E se in gioco vi era la costituzione della Stirpe, della Casata, di coloro che sono chiamati a fare della propria Vita “La Casa di Dio!”,  come non attendersi lo scatenarsi di avverse forze? Grazie a Dio sono sempre state superate e risolte quasi d’incanto dall’azione della Grazia, ma è pur vero che si è trattato di un vero e proprio combattimento Stirpe a Stirpe…
Ultimo giorno di Ritiro per Bagnara. Si va  a trovare Mimma Pirrotta, altro pilastro della Comunità di Scilla in vacanza con l’Unitalsi proprio a Bagnara. Non è facile capire cosa dice Mimma a causa della sua malattia che l’ha costretta a vivere sulla Carrozzina da una Vita e ad avere problemi nel comunicare con la Parola, eppure lei si fa sempre capire con quel cuore grande che si ritrova.
Passiamo alla quarta relazione!
 Dio sin dall’inizio ci ha detto come va a finire e che cioè Maria, la Donna, avrebbe concepito in Gesù una Generazione capace di vincere la stirpe del serpente, ovvero quel destino di morte che è nato dalla conseguenza del peccato originale. Ma se è vero possiamo avere riscontro nel finale della Sacra Scrittura?
 
11 Ma essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell`Agnello e grazie alla testimonianza del loro martirio, poiché hanno disprezzato la vita fino a morire. Apocalisse 12, 11
 
        Lo hanno vinto… loro… Chi? Non sono gli stessi, la stessa Stirpe profetizzata nella Genesi? E chi hanno vinto se non il serpente antico? Lo hanno fatto loro? Sì! Ma non per mezzo loro, ma per il Sangue dell’Agnello e chi è l’Agnello se non Gesù? E cosa rappresenta il Sangue se non l’offerta sulla Croce e il relativo Dono di Grazia che scaturisce dalla Perpetuazione di quel Mistero che è racchiuso nell’Eucaristia?  … e grazie alla Testimonianza del loro martirio… del loro Amore speso Comunque per Dio e per quella Umanità perduta bisognosa di ritrovare la strada della Verità, Vocazione che loro hanno deciso di servire ritenendo la loro vita utile solo a questo scopo. Siamo al gran finale…
 
22 in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito… Lettera agli Efesini di S. Paolo 2,22
 
        Un solo versetto, ma quanta sapienza!  In Lui… Chi? Chi se non Dio stesso in Gesù fattosi prossimo a noi nell’Eucaristia?   Anche Voi… Chi se non noi che siamo stati resi coscienti di quel che possiamo essere In Gesù e tra noi?  Insieme con gli altri… Chi se non con coloro che ancora attendono di vedere in noi e attraverso noi il frutto compiuto dell’Azione di Grazia che si sprigiona dal Mistero della Morte e Resurrezione di Cristo? Chi sono gli Altri se non coloro che sono nel Mondo e attendono di vedere rivelata in noi la Gloria di Dio? E chi è e cosa è la Gloria di Dio se non la manifestazione di Dio in Noi e tra Noi? Venite edificati per diventare Dimora di Dio… Diventare “Casa di Dio!” e Chi è capace di una simile impresa? Lo Spirito Santo!
        Adoriamo, Accogliamo, Diventiamo questo Mistero attraverso la santa Eucaristia che verrà celebrata, Dono di Grazia che ci è stato sin qui trasmesso dal Sacrificio di Gesù sulla Croce. E’ far parte della Stirpe di Dio in Maria, vera benedizione che attraversa tutti i Secoli sino al trionfo finale…
 Giornata di Ritiro a Scilla
         Il ritiro spirituale prosegue a Scilla, siamo accolti da uno splendido spettacolo, con la Rocca e quella spiaggia mozzafiato e naturalmente dalle cure di Pina e Caterina che non ci fanno mancare proprio nulla. Mattinata dedicata al mare, decisamente meritata e poi così splendida visto la natura che ci circonda… non è ancora tempo di conclusioni, ancora ci attende di vivere questo ultimo giorno.
         Ci ritroviamo nel pomeriggio a casa di Pina e Franco per una Preghiera e per il rinnovo della Casa di Luce. Loro una coppia nata in Rete di Luce, persino i loro due figli sono nati quando già loro servivano con la nostra spiritualità nella Parrocchia.
         La Lode, il ringraziamento per tanta dedizione insieme a Caterina e a Mimma Gullì, il servizio all’Ospedale e tanto tanto Amore… ma la Vita di chi dona la propria esistenza a Dio si colora anche di questo, l’importante è essere radicati nella convinzione che bisogna Amare Comunque per preservarsi dall’errore. La loro piccola casa piena zeppa di persone tra cui i genitori di Teodora, giusto per non dimenticarsi che questa piccola Comunità è stata madre di ben due Vocazioni religiose, Teodora e Marina. Ci spostiamo a Favazzina una frazione di Scilla dove la Comunità organizza una Adorazione al mese proprio nel quarto venerdì. Lì alla Presenza di Gesù l’ultima relazione… Una Chiesa umile eppure è da qualche anno che il finale dei Ritiri si svolge sempre qui. Gesù ci attende nei posti umili per mandarci a compiere la nostra Missione…
 
           Il tempo scorre, sembra scappare via senza lasciare traccia e segno di una azione di Grazia capace di incidere sulla Vita dell’Umanità presente e futura, ma è così? E dire che lo Spirito Santo sempre chiama all’Ascolto perché venga conosciuta la Sua Intenzione riguardo a quello che intende sviluppare nel tempo. Nella disattenzione generale non ci accorgiamo che ci sono Anime capaci di rendere disponibile il loro cuore a quanto poi sarà Benedizione per tutti. E’ il caso di Giovanni Paolo II… Quanti si sono accorti del fatto che la Sua elezione a Papa era unicamente voluta e guidata dallo Spirito Santo perché “Traghettasse la Chiesa e l’Umanità nel Terzo Millennio?” Si è preparato per preparare la Chiesa, sin da quella Novena per l’Italia del 1994, nella quale tra l’altro siamo nati noi come Vocazione, una Novena di mesi per Pregare per l’avvento del Terzo Millennio di Cristo.
          Lo indicò chiaramente nella Lettera Apostolica Novo Millennio Adveniente – Nuovo Millennio che viene, promulgata il 10 Novembre del 1994, proprio per indicare la progressiva attesa e preparazione del Grande Giubileo del 2000, anche e soprattutto attraverso gli anni dedicati al Figlio, allo Spirito Santo e al Padre. Ascoltiamo cosa ha scritto in un paragrafo della lettera.
 
23. L'attuale pontificato sin dal primo documento parla del Grande Giubileo in modo esplicito, invitando a vivere il periodo di attesa come « un nuovo avvento»… L'umanità, nonostante le apparenze, continua ad attendere la rivelazione dei figli di Dio e vive di tale speranza come nel travaglio del parto, secondo l'immagine utilizzata con tanta forza da san Paolo nella Lettera ai Romani (cf. 8, 19-22).
 
        Interessante nella prima parte del paragrafo 23 il Papa parla di un nuovo avvento e lo si intende naturalmente per una nuova accoglienza del Mistero della Persona di Gesù in ciascuno, ma poi ne indica anche il compimento nella rivelazione di quello che deve e può essere il frutto di Grazia che scaturisce dall’aver accolto Gesù nella nostra Vita. Un semplice indizio di rinnovo del Cristianesimo o una Coscienza Dinamica dell’evoluzione che è insita nell’Essere di Dio per ogni tempo? Gesù Cristo Ieri, Oggi e Sempre… è stato lo slogan del Giubileo e chi non si ricorda la puntigliosa e precisa e capillare opera che il Grande Papa ha svolto durante tutto l’arco del Giubileo, ma improvvisa… Proprio alla chiusura della Porta Santa, quel 6 Gennaio 2001 in Piazza San Pietro al termine del Giubileo ecco che il Papa promulga una seconda Lettera che questa volta si intitola… Novo Millennio Ineunte! Per dare enfasi e importanza a questa lettera la firma di suo pugno davanti a tutti in mezzo alla piazza S. Pietro gremita di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Per affermare che cosa? Eccone alcuni stralci.
 
1. All'inizio del nuovo millennio, mentre si chiude il Grande Giubileo in cui abbiamo celebrato i duemila anni della nascita di Gesù e un nuovo tratto di cammino si apre per la Chiesa, riecheggiano nel nostro cuore le parole con cui un giorno Gesù, dopo aver parlato alle folle dalla barca di Simone, invitò l'Apostolo a « prendere il largo » per la pesca: « Duc in altum » (Lc 5,4). Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo, e gettarono le reti. « E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci » (Lc 5,6).
Duc in altum! Questa parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: « Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre!» (Eb 13,8).
          Cristo Gesù deve divenire il Volto che la Chiesa e ogni credente riflette sul mondo, ma questo lo potrà compiere solo se avrà accolto e fatto crescere in sé il Volto di Cristo presente nell’Eucaristia e che a noi si Dona e si Comunica in ogni Santa Messa.
 
29 Non si tratta, allora, di inventare un « nuovo programma ». Il programma c'è già: è quello di sempre, raccolto dal Vangelo e dalla viva Tradizione. Esso si incentra, in ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita trinitaria, e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste. È un programma che non cambia col variare dei tempi e delle culture, anche se del tempo e della cultura tiene conto per un dialogo vero e una comunicazione efficace. Questo programma di sempre è il nostro per il terzo millennio.   Novo Millennio Ineunte G.P.II
 
         Noi siamo l’Umanità del Terzo Millennio e per lo più siamo anche persone che hanno vissuto il passaggio epocale di questo millennio, e siamo anche persone che hanno visto nascere e progredire in noi una nuova e speciale Vocazione, siamo Adoratori Missionari dell’Unità: Uomini e Donne che sono stati chiamati a contemplare il mistero di un Dio che ha fatto della Sua Presenza lo strumento per Guarire e Formare l’Uomo e l’Umanità a misura della Grazia preparata con cura dall’Eternità. A noi raccogliere il mandato che il Santo Padre quel giorno diede a tutti coloro che avessero avuto il coraggio di raccoglierlo e farlo proprio. Dio ha sempre dato prima ogni Dono perché crescendo porti in noi e in tutti i frutti già meritati da Cristo Gesù sulla Croce… E allora perché indugiare? Nell’Adorazione e nella Santa Eucaristia accogliamo a piene mani l’invito a Prendere il Largo con Chi e Dove il Signore ha deciso, per Vivere e Mostrare il Frutto compiuto della Grazia in noi. Eccoci Gesù… Per Te… Per Tutti…


Conclusione
 
Mi rispose: «Non comprendi dunque il significato di queste cose?». E io: «No, signor mio». «Questi, soggiunse, sono i due consacrati che assistono il dominatore di tutta la terra». 
Zaccaria 4,13-14
 
          Dio e l’Uomo, Dio nell’Uomo e l’Uomo in Dio! L’Unità perfetta tra Dio e l’Uomo nella sua espressione più completa, nell’Uomo e nella Donna Uniti, ecco rivelarsi il grande, ma in fondo semplice mistero della Creazione.
          Il peccato ha interrotto ma non compromesso il progetto di Dio di “Fare dell’Uomo la Sua Dimora perché Lui diventasse Dimora per l’Uomo”.
      Non solo quindi un frutto godibile e visibile solo nell’aldilà, ma uno strumento che comunichi l’Unità ristabilita tra l’Uomo e la Donna con Dio, capace di costruire un mondo a immagine di questo grande Mistero d’Amore! Dio può e potrà essere Glorificato solo dall’Uomo e dalla Donna, nell’Accoglierlo in Loro, e nel fare della Sua Presenza in Loro, la Ragione della loro Missione al Servizio della Costituzione dell’Umanità quale Regno e Famiglia di Dio per l’Eternità!
 Personalmente credo che se devi in qualche modo essere te stesso e se essere se stessi significa esserlo in Dio e con Dio, e se vuoi comunicare e Servire a chi soffre quel che di bello Dio Ti ha dato di Capire e Vivere, allora diviene naturale vivere tutto come conseguenza dell’Aver scelto il valore dell’Amore di Dio nella nostra esistenza. Se siamo Figli di Dio, Casa di Dio, è ovvio che siamo Sua Stirpe, e se lo siamo tanto vale divenire Il Suo Popolo, la Sua Famiglia, servendo tutto e tutti perché possano anch’essi abbracciare con Gioia quanto per primi il Signore ci fa Vivere. Se devo essere me stesso e se devo esserlo con Te in Dio e per Dio, tanto vale spendere la Vita perché la Gloria di Dio sia manifesta ad ogni Uomo…  

 


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