Eccellenza Rev.ma,
oggi la Zona Pastorale di Bagnara-Scilla è qui in pellegrinaggio per venerare la nostra patrona, la Vergine Madre della Consolazione. Ma quest’anno, ancor di più, il nostro convenire è una necessità del cuore che sentiamo profondamente nel ritrovarci intorno a lei, Padre Giuseppe, nostro nuovo Vescovo e Pastore. Da pochi giorni è qui con noi e già sentiamo di volerle bene, già sembra di conoscerci da molto più tempo.
La sua forte dimensione umana e il richiamo costante ai valori, la ricerca della relazione e dell’incontro fraterno nel rispetto di ciascuno, la sua parola diretta e vigorosa ci aiutano a “vivere nella fede del Figlio di Dio” e a tradurla nelle situazioni concrete della nostra esistenza, dove siamo chiamati ad annunciare con tutte le nostre forze la novità del Vangelo.
Le nostre Comunità sono animate da una nobile e antica fede, sincera ma che spesso privilegia la dimensione personale a quella comunitaria e dove il ritrovarsi fraternamente deve necessariamente superare lo scoglio delle divergenze e dei protagonismi. Sentiamo il bisogno di camminare assieme ma soprattutto di un maggiore slancio missionario; “uscire dal tempio”, come ci ha chiesto il recente Convegno Diocesano e come ci suggerisce l’esempio di papa Francesco, per incontrare l’uomo in situazione e soprattutto i tanti giovani che attendono un sorriso, un gesto di misericordia, una mano amica per non cadere nei tentacoli della criminalità, della droga, del gioco e per salvarsi da una “cultura dello scarto” che stritola i più deboli e gli indigenti, mentre le istituzioni e la politica in genere stentano a guidare i processi e ad assumere quel ruolo proprio capace di difendere la nostra identità e i nostri territori, di valorizzare le numerose risorse e creare sviluppo e occupazione.
In realtà, eccellenza, pur avvertendo l’esigenza di un sempre maggiore slancio, l’impegno verso la formazione, la prevenzione e la solidarietà non è mai mancato nella nostra zona pastorale e a questo proposito desideriamo ringraziarla per le parole che ci ha rivolto nella sua prima omelia, mettendo in evidenza “il lavoro incisivo e paziente di centinaia di sacerdoti sulla breccia”, l’eroico contributo, benché umile e discreto, con cui le nostre comunità cooperano a costruire la città dell’uomo, qualche volta nella sostanziale assenza di altre istituzioni o agenzie educative efficaci e credibili. Con franchezza, dunque, e senso di responsabilità le diciamo che tanto stiamo facendo ma che ancora tanto resta da fare.
Eccellenza, la mensa della Parola e dell’Eucaristia che condividiamo, ci aiutino a mantenere viva la speranza, quella speranza da cui lei ha sentito di dover iniziare, incoraggiando in ogni modo, soprattutto i giovani, a non demordere e chiedendo l’aiuto di tutti. Vogliamo prontamente accogliere il suo appello e rispondere con un’espressione tanto cara all’indimenticabile confratello Mons. Giuseppe Caruso: “a disposizione”! A disposizione per costruire una chiesa più coerente e incisiva, fermento di quel Regno che siamo chiamati ad annunciare andando contro corrente con il coraggio dei primi cristiani, grazie al quale – come lei ci ha ricordato – si poterono affermare i grandi valori morali del primato della coscienza sul potere dello stato, della verità sulla politica, della libertà sul capriccio, dell’oggettività della verità e del bene sulla relatività dei valori.
A te o Madre, al tuo sguardo che riflette la consolazione di Cristo tuo Figlio, affidiamo le nostre comunità, fecondate dall’offerta silenziosa dei nostri ammalati e bisognose di consolazione e speranza. A te gridiamo: Consolazione per tutti, o Madre della Consolazione!
Il Vicario di Zona
Sac Francesco Cuzzocrea