Corpus Domini
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Corpus Domini: l’Amore più Grande!
La Solennità del Corpo e Sangue del Signore, celebra il mistero dell’Amore più grande, quell’Amore che attraversa la storia dell’umanità, che è principio e fine di ogni esistenza. È l’Amore Infinito che, “nella pienezza dei tempi”, si è incarnato nel seno purissimo della Beata sempre Vergine Maria, Tempio dello Spirito Santo e primo tabernacolo dell’Amore eucaristico. E quando, in quella Santissima Notte, “la grazia di Dio, apportatrice di salvezza, apparve”, nell’umile grotta di Betlemme, quell’Amore, si mostrò alla contemplazione dell’umanità. E cantarono gli angeli la gloria a Dio, nell’alto dei cieli e la pace agli uomini amati dal Signore. Dissero agli umili la gioia immensa: “E’ nato il Salvatore, per voi il segno, un bimbo avvolto in fasce, in una mangiatoia, è lui il Messia, il Cristo Signore”.
E corsero i pastori, vennero i sapienti, i primi adoratori, - con la Madre e Giuseppe - del Verbo fatto carne, il quale, “pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio”. E camminò sulle nostre strade. Ancora fanciullo, al tempio, iniziò ad occuparsi delle “cose del Padre suo, quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, quel Mistero che poi rivelò a quanti lo hanno accolto, a quelli che credono nel suo nome, i quali né da sangue, né da volere di carne, ma da Dio sono stati generati”. E percorse le nostre strade il buon Samaritano del Padre. Si chinò sulle nostre sofferenze, fasciò le nostre ferite, rischiarò i vicoli bui della nostra esistenza, spianò i sentieri tortuosi del nostro cammino, rivelò l’unica verità che rende liberi, donò la vita. “Dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Quella sera, nella sua Ultima Cena, il dono più grande, il pane e il vino, il suo Corpo e il suo Sangue, è la nuova ed eterna alleanza … “Fate questo in memoria di me”.
E ancora, lui, il Figlio di Dio, il Signore e il Maestro, si alzò da tavola, depose le vesti, si cinse il grembiule … “umiliò se stesso, assumendo la condizione di servo”. E con l’umile gesto, il comando: “Amatevi come io ho amato voi”.
Poi, sul Golgota, quel corpo trafitto, “obbediente fino alla morte, e alla morte di croce”. È l’Amore più grande! “Padre, perdonali, non sanno … nelle tue mani affido il mio Spirito”. Tutto è compiuto!
Sospeso tra il cielo e la terra, in un abbraccio d’Amore infinito, il Figlio di Dio, sembra dire ancora e per sempre: “Questo è il mio corpo, dato per voi … questo è il mio sangue versato per voi”. In un tenero abbraccio, lo stringe la Madre. Dalla mangiatoia alla croce, un unico gesto d’amore. La Sindone avvolge il corpo crocifisso, il sepolcro lo accoglie … mentre scende la sera. E l’Amore continua … All’alba del primo giorno dopo il sabato, gli amici al sepolcro, cercano il Corpo. La pietra ribaltata, il sepolcro vuoto, il sudario e le vesti, la luce e la voce: “Voi cercate Gesù, il crocifisso, non è qui, è Risorto”. Ed ecco, appare il Corpo glorioso: “Sono io, non temete, presto andate … ”
“Mio Signore e mio Dio … ” la fede rinasce, la gioia invade il cuore. E’ risorto il Signore! “Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome” Quel Corpo disceso dal cielo, ascende alla gloria del Padre, lo Spirito Santo presto verrà. “Andate nel mondo, la mia Parola annunciate, battezzate chi crede, sarete miei testimoni, io sono con voi”. Viene il Consolatore, svela il grande mistero. La Parola risuona con forza, “nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo e sulla terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre”. Il soffio divino santifica i doni.
Quel giorno a Bolsena il dubbio scompare. Nel Pane spezzato, su quell’altare, le gocce di sangue del Verbo incarnato, al presbitero incredulo, sembrano dire, ancora una volta: “Questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue”. E poi ancora, nello spazio e nel tempo, della storia degli uomini, l’Eterno continua a parlare, nella zona d’ombra del luminoso disco lunare. Chiede una festa speciale, la Solennità del Corpo e del Sangue del Signore. Un intenso dialogo d’amore tra silenzio e preghiera, sacrificio e oblazione.
Signore che … “nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua … ”, concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre i doni dell’unità e della pace misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo Sacramento del “tuo Corpo e del tuo Sangue”. “Mistero della cena! Ci nutriamo di Cristo, si fa memoria della sua passione, l’anima è ricolma di grazia, ci è donato il pegno della gloria”. Corpus Domini … “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”. Resta con noi, Signore! La tua presenza eucaristica illumini la nostra vita. Rendici adoratori in spirito e verità, obbedienti alla volontà del Padre, dall’altare alla vita, nell’abbraccio dell’Amore Infinito. Santa RussoUltimo aggiornamento ( Lunedì 24 Agosto 2009 09:14 ) |
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