L’Adorazione è il ponte stabilito da Dio per comunicare con il suo popolo. Infatti, tramite tale atto, crea una relazione con gli uomini, in modo che chi riesce davvero ad incontrarlo possa trasmettere il suo amore agli altri, realizzando così una continua ed incessante preghiera di “Lode e Adorazione”. Questo suo immenso amore viene percepito grazie all’azione dello Spirito Santo effuso in noi, che ci trasforma, rendendo la nostra vita un continuo rendimento di grazie.

Grazie all’Iincarnazione di Gesù, alla sua vita, morte, risurrezione e ascensione, Dio Padre si è fatto conoscere e con lo Spirito Santo ha confermato e reso efficace la potenza di suo Figlio, di questo amore trinitario e infinito verso l’uomo.

Ciascuno di noi facendo la volontà di Dio, si deve anche impegnare nella realizzazione del suo regno Eucaristico sulla terra.

Il salmo 30,12 porta in se il principio della ”relazione personale” che è la base da cui Dio opera: "Hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia, perché io possa cantare senza posa. Signore, mio Dio, ti loderò per sempre".

E ancora San Paolo nella lettera agli Efesini al capitolo 5,20 dice: "Siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo".


Più della lode


L'Adorazione non è soltanto lode e ringraziamento. Questi sono atti computi principalmente con le parole, infatti: "Offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode, ovvero, il frutto delle labbra che confessano il suo nome!" (Ebrei 13:15).

Gli antropologi hanno notato come la gente, in ogni cultura, istintivamente adori qualcosa. Questo è un desiderio universale, con il quale Dio ha intessuto ciascuna fibra del nostro essere, un desiderio innato di avere una relazione con Lui!

L'Adorazione, è un atteggiamento di Spirito. La parola greca "adorare", proskuneo, ed anche la corrispondente parola ebraica, tradotte, significano letteralmente "prostrarsi davanti a qualcuno, baciargli i piedi". Ed è proprio cosí che viene riportato, per esempio, nel Vangelo di Marco 5,6 e Giovanni 9,38: "gli si prostrò davanti".

Nella tradizione, questo gesto di sottomissione, era esternato soltanto col corpo nei confronti degli imperatori e di qualche generale vittorioso, solo per paura o obbligo.

Gesù, invece, cerca un altro tipo di adoratori: "I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede".


Queste due affermazioni di Gesù spiegano il tipo di adorazione che piace a Dio:


1. L'Adorazione che piace a Dio è basata sulle Scritture

"Adoreranno ... in verità". Noi dobbiamo adorare Dio così come è veramente rivelato nella Bibbia; ogni altra cosa è “idolatria”. Non possiamo crearci la nostra immagine di Dio ("mi piace pensare che Dio sia…") ed adorare quella.

La vera Adorazione è radicata nella Parola; è basata sulla verità, non sulla nostra immaginazione. Più si conosce la Bibbia, più si capisce le verità su Dio, particolarmente la sua grazia; questo non potrà lasciarci indifferenti e così impariamo ad adorare in maniera appassionata!


2. L'Adorazione che piace a Dio viene dal cuore

"Adoreranno ... in spirito". Noi non siamo fatti soltanto di corpo, ma soprattutto di spirito, donatoci da Dio per comunicare con Lui. L'Adorazione è il dialogo tra il nostro spirito e lo Spirito di Dio, che si esprime con gemiti inesprimibili. Solo con questa sua presenza riconosciamo che Gesù è il Signore della nostra vita.

I veri adoratori, cioè quelli che il Padre cerca, sono coloro che si prostrano davanti a Lui e baciandogli i piedi Lo riconoscono come Re e Sovrano della loro vita, mettendosi interamente a Sua disposizione e consegnando tutta la loro esistenza. Giurano di servirlo fedelmente, di rispondere ad ogni Sua chiamata, di ubbidire alla Sua volontà e di combattere nel Suo esercito.

E questo lo fanno non solo simbolicamente, oppure ogni tanto, ma "in spirito e verità”: col cuore e con l'atteggiamento interiore, senza riserve e ipocrisie, sinceramente e per sempre.

Il Salmo 95 rende più chiaro questo concetto: "Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al Signore, che ci ha creati! Poiché Egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce" (vv. 6-7).

Mariella Laganà, Giuseppe Fava

Ultimo aggiornamento ( Martedì 25 Agosto 2009 06:13 )