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Il culto nel mondo

Culto a Fatima - Portogallo

 

 

 

Il 13 maggio del 1917 tre bambini pascolavano un piccolo gregge nella Cova da Iria, frazione di Fatima, comune di Villa Nova de Ourém, oggi Diocesi di Leiria-Fatima. Si chiamavano Lucia dos Santos, di 10 anni e i suoi cugini Francesco e Giacinta Marto, di 9 e 7 anni.
Verso mezzogiorno, dopo aver recitato il rosario come facevano abitualmente, si intrattennero a costruire una piccola casa con pietre raccolte sul luogo, dove oggi sorge la Basilica. All´ improvviso videro una grande luce; pensando che si trattasse di un lampo decisero di andarsene, ma sopraggiunse un altro lampo che illuminó il luogo e videro sopra un piccolo elce (dove ora si trova la Cappellina delle Apparizioni) una "Signora più splendente del sole" dalle cui mani pendeva un rosario bianco.

La Signora disse ai tre Pastorelli che era necessario pregare molto e li invitò a tornare alla Cova da Iria per cinque mesi consecutivi, il giorno 13 e a quella stessa ora. I bambini così fecero e nei giorni 13 di giugno, luglio, settembre e ottobre la Signora tornò ad apparire e a parlare con loro alla Cova da Iria. Il 19 agosto l´apparizione ebbe luogo nella località "dos Valinhos" a circa 500 metri da Aljustrel, perché il giorno 13 i bambini furono sequestrati dal sindaco e portati a Villa Nova de Ourém.

Nell´ ultima apparizione, il 13 ottobre, alla presenza di circa 70.000 persone, la Signora disse che era "La Madonna del Rosario" e chiese che venisse costruita in quel luogo una Cappella in suo onore. Dopo l´apparizione, tutti i presenti furono testimoni del miracolo promesso ai tre bambini nei mesi di luglio e di settembre: il sole, simile ad un disco d´argento, poteva essere fissato senza difficoltà, girava su se stesso come una ruota di fuoco e sembrava che volesse precipitare sulla terra.

Più tardi, quando Lucia era già Religiosa di S. Dorotea, la Madonna le apparve nuovamente, in Spagna (il 10 dicembre 1925 e il 15 febbraio 1926, nel Convento di Pontevedra e ancora nella notte tra il 13 e il 14 giugno del 1929 nel Convento di Tuy) chiedendo la devozione dei primi cinque sabati del mese (recitare il rosario meditandone i misteri, confessarsi e ricevere la S. Comunione, in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria) e la consacrazione della Russia allo Suo Cuore Imamacolato. Questa richiesta la Madonna l’aveva già annunciata il 13 luglio 1917.

Alcuni anni più tardi, Lucia rivelò ancora che, tra i mesi di aprile e di ottobre del 1916, apparve ai tre Veggenti un Angelo per tre volte: due volte alla "Loca do Cabeço" e una volta al pozzo nell´orto della casa di Lucia. In queste Apparizioni l´Angelo li aveva invitati alla preghiera e alla penitenza.

Dal 1917 non hanno mai cessato di andare alla Cova da Iria migliaia e migliaia di pellegrini di tutto il mondo; inizialmente soprattutto nei giorni 13 di ogni mese, in seguito durante i periodi di ferie estivi e invernali e adessosempre di più nei fine settimana e nei giorni feriali, per un totale annuale di circa quattro milioni di pellegrini.


Le apparizioni dell'angelo (1915-16)

Secondo quanto racconta la stessa Lucia Dos Santos nelle sue memorie, nel 1915 mentre si trovava con alcune compagne, Maria Rosa, Maria Justino e Teresa Matias a pascolare le greggi presso i possedimenti paterni, vide una misteriosa figura "simile ad una statua di neve". Fuggita non volle raccontare nulla ai familiari, cosa che invece fecero le compagne. Fu per questo che Lucia preferì recarsi al pascolo di "Cabeço" con i due cugini, Francisco e Giacinta. Mentre essi si riparavano dalla pioggia e giocavano apparve nuovamente quella figura, "un giovane fra i quattordici e i quindici anni, che il sole rendeva trasparente come se fosse di cristallo" che si rivelò un angelo e precisamente l'angelo della pace.
Questi invitò i bambini a pregare prostrati con lui in riparazione delle offese subite da Dio da parte dei peccatori e in particolare con le parole: "Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima, divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso, e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori". Lucia narra che sia lei che Giacinta potevano udire le parole dell'angelo, solo a Francisco risultava impossibile, egli ascoltava le parole ripetute dalle due compagne.
Riapparso nuovamente nell'estate del 1916 si rivelò come angelo protettore del Portogallo, ordinando ai pastorelli di fare sacrifici per la salvezza della loro patria, devastata dalle guerre civili.
Nell'ultima manifestazione, l'angelo apparve ai tre pastorelli con un calice ed un'ostia sanguinante nelle mani. Porse il calice a Francisco e Giacinta e ordinò a Lucia di mangiare l'ostia, dopodichè pregò loro di fare sacrifici in riparazione degli oltraggi nei confronti del sacramento dell'Eucaristia. Scomparso l'angelo, i pastorelli non ebbero più visioni fino al 1917 quando fecero il loro incontro con la Madonna in Cova d'Iria.




I tre pastorelli

 

Lucia Dos Santos. La principale protagonista delle Apparizioni nacque il 22 Marzo del 1907 ad Aljustrel nella parrocchia di Fatima e morì il 13 Febbraio 2005. Il 17 giugno 1921 entrò nel Collegio di Vilar (Porto) diretto dalle Religiose di S. Dorotea. 
Dopo venne trasferita a Tuy dove indossò l´abito religioso, col nome di Maria Lucia dell´Addolorata. Fece la Professione religiosa dei Voti temporanei il 3 ottobre 1928 e il 3 ottobre 1934 professò i voti perpetui. II giorno 25 marzo del 1948 si traferì a Coimbra dove entrò nel Carmelo di S. Teresa assumendo il nome di Suor Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato. Il giorno 31 Maggio del 1949 fece la Professione dei Voti solenni. Suor Lucia venne a Fatima alcune volte: il 22 Maggio 1946; il 13 Maggio  1967; nel 1981 per dirigere nel Carmelo un lavoro di pittura sulle Apparizioni di Fatima; il 13 Maggio 1982, il 13 Maggio 1991 e il 13 Maggio 2000.
Morì nel Convento di S. Teresa di Coimbra il 13 Febbraio 2005. Il 19 Febbraio 2006 il suo corpo venne traslato vicino a sua cugina, la Beata Giacinta Marto.

 

Francisco Marto. Nacque l´11 giugno del 1908 ad Aljustrel. Mori santamente il 4 aprile del 1919, nella casa paterna. Molto sensibile e contemplativo, orientò tutta la sua spiritualità e penitenza per "consolare il Signore". 
I suoi resti mortali rimasero sepolti nel cimitero parrocchiale fino al 13 marzo del 1952, data in cui furono traslati nella Basilica della Cova da Iria, nella Cappella a lato destro dell´altare maggiore. 

Jacinta Marto. Nacque ad Aljustrel l’11 marzo 1910. Morì santamente il 20 febbraio 1920 nell´ospedale D. Estefania a Lisbona, dopo una lunga e dolorosa malattia, offrendo tutte le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, per la pace nel mondo e per il Santo Padre. 
Il 12 settembre del 1935 la sua salma fu solennemente traslata, dalla tomba di famiglia del Barone di Alvaiázere in Vila Nova de Ourém, al cimitero di Fatima, vicino ai resti mortali del suo fratellino Francesco. 
Il 1 maggio del 1951 i resti mortali di Giacinta vennero deposti, in forma molto semplice, nella tomba preparata nella Basilica della Cova da Iria, nella Cappella laterale, a sinistra dell´altare maggiore. 
Il processo di Beatificazione dei Veggenti di Fatima, Francesco e Giacinta Marto, dopo le prime investigazioni fatte nel 1945, iniziò nel 1952 si concluse nel 1979. 

  

Le apparizioni della Madonna (1917)

Passati alcuni mesi dalle apparizioni dell'angelo, i tre pastorelli sembrarono dimenticare ciò che egli aveva detto e continuarono le loro mansioni, stavolta nei pascoli della "Cova d'Iria", possedimenti del padre di Lucia. Il 13 maggio 1917 mentre i ragazzini giocavano sorvegliando il gregge avvertirono un lampo improvviso, come di temporale. Preoccupati per le loro pecore essi cercarono di metterle al riparo quando un secondo lampo fu avvertito circa a metà strada lungo la discesa e una bellissima Signora apparve loro sopra un piccolo elce verdeggiante.
"Non abbiate paura- disse la visione- non voglio farvi del male". Lucia, sbalordita, chiese dunque alla misteriosa arrivata: "Di dove venite, Signora?". "Vengo dal cielo" fu la risposta. Dopodichè la Madonna ordinò ai tre bambini di recarsi in quello stesso luogo il tredici di ogni mese, per sei mesi consecutivi, fino a ottobre, raccomandando loro di pregare il rosario affinchè la prima guerra mondiale finisse e i soldati, fra i quali il fratello di Lucia, potessero tornare alle proprie case. Con queste ultime sollecitazioni, la visione scomparve, lasciando attoniti i tre bambini.

Scesi dalla cova i pastorelli tornarono alle loro case. La piccola Giacinta raccontò tutto alla madre che, preoccupata, chiese aiuto alla cognata Rosa, madre di Lucia, che rimproverò aspramente la figlia per questa sua menzogna. Lucia cercò inutilmente di difendersi dalle accuse ma, vedendo che tutto era inutile, preferì tacere fino a quando non fu il 13 giugno, giorno in cui la visione sarebbe tornata a Cova di Iria. Lucia pregò la madre di farla andare lì, nonostante tutto il paese fosse radunato per la festa patronale. Seguivano i tre veggenti questa volta quattrodici compagne curiose e con loro Maria Carreira col figlio, storpio, Giovanni. A mezzogiorno la Madonna riapparve ai pastorelli rivelando a Lucia, che piangeva per i maltrattamenti subiti dalla madre nel mese passato, che Giacinta e Francisco sarebbero presto morti mentre lei sarebbe sopravvissuta per far conoscere al mondo ciò che aveva visto. Detto questo mostrò ai veggenti il suo cuore ferito da spine pungenti e scomparve. I fedeli attorno all'elce dichiararono di aver visto una nuvola volare via, verso oriente.
Sulla via del ritorno, i pastorelli vennero bersagliati dalle domande dei curiosi fedeli, furono costretti a fuggire in casa. Lì la madre di Lucia maltrattò la figlia credendola una bugiarda, la condusse dal parroco che la interrogò e le mise il sospetto che quella visione fosse in realtà una manifestazione malefica. Il 13 luglio i bambini tornarono alla Cova d'Iria, questa volta erano lì radunate circa cinquemila persone  molte delle quali desiderose di prendersi gioco dei ragazzini. A mezzogiorno cominciò l'apparizione, Lucia si lamentò presso la Signora per tutti i maltrattamenti subiti, la medesima la pregò di offrire le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, dopodichè mostrò ai tre pastorelli la visione dell'inferno che qui riporto testualmente dagli scritti di suor Lucia:
"La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso nè equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento" 
Mostrato ciò la Madonna continuò a parlare ai pastorelli rivelando loro la seconda parte del segreto (la prima era appunto la visione dell'Inferno):
"La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le Mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace".
L'apparizione si concluse poco dopo. Tutto il Portogallo cominciò a parlare degli strani avvenimenti accaduti a Fatima, accusando i pastorelli di essere millantatori, vittime d'una congiura clericale che voleva ricondurre alla religione superstiziosi fedeli. La notizia giunse agli orecchi del sindaco di Vila Nova da Ourèm (di cui Fatima è una frazione), Arturo Oliveira che decise di farla finita con questa commedia. Questi dapprima convocò Lucia, suo padre e il padre di Giacinta e Francisco, Manuel, ricoprendoli di insulti e minacciandoli d'arresto, dopodichè, la mattina del 13 Agosto, con la scusa di condurre i pastorelli alla Cova d'Iria, li trascinò in prigione per costringerli a confessare. Ma i ragazzini sembravano davvero irremovibili, nè volevano dire che la loro era una menzogna nè tantomeno rivelare al sindaco i segreti dati dalla Madonna. Non sapendo più come minacciarli, il sindaco li rimandò a casa giorno 15 Agosto. I bambini non avevano dunque potuto assistere all'apparizione che li raggiunse quattro giorni dopo, il 19 Agosto, promettendo che a Ottobre avrebbe lasciato un segno per confermare l'autenticità delle loro parole.
Il 13 settembre erano radunata alla Cova d'Iria circa trentamila persone, fra i quali molti malati in barella. A mezzogiorno, testimoni dissero di aver visto un globo luminoso piovere dal cielo e scendere verso l'elce, la Madonna apparve e consolò alcuni fra i malati promettendo a Lucia che entro l'anno li avrebbe guariti, dopodichè ordinò di usare il denaro che la gente donava per costruire lì, a Cova d'Iria, una cappella a lei dedicata. Bonariamente Lucia volle consegnare alla Madonna una fialette di profumo e alcune lettere datele da un oriundo di Olival, ma l'apparizione ovviamente le rifiutò, dopodichè scomparve.

Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Ottobre 2010 08:47 )

 

Culto a Lourdes - Francia

 

AVE O MARIA

Le  apparizioni di Lourdes, una cittadina  francese  presso i Pirenei  sono oggi  famose  a tutto il mondo , nel 1858   appare  per 18 volte  ad  una pastorella  che aveva a quel tempo  circa 14 anni  il  suo nome  era  Bernadette  Soubirous .
La  famiglia  di  Bernadette  era  assai povera  ed  era anche molto numerosa circa sei figli.
L'11 febbraio 1858  Bernadette  si reca  con una sorella ed un'amica a cercare dei rami secchi
per  accendere  il fuoco  presso la grotta di Massabielle  che  si trova a circa 800 metri dal paese.
Bernadette  si trova davanti alla grotta a piedi scalzi senza minimamente  assicurarsi  di  peggiorare  la sua salute  , ad un certo punto  esce  una nube  di colore d'oro e subito  dopo  una bella  signora  vestita di bianco con una fascia azzurra che scende lungo l'abito, i piedi  erano nudi e su  di essi  brillava su ciascuno una rosa d'oro , al braccio aveva un rosario  dai grani bianchi .
Durante le apparizioni  ben 18  la Madonna di Lourdes  gli dirà a Bernadette  .."Io non vi prometto  di rendervi felice in questo mondo ma nell'altro" ,durante l'apparizione del
25 marzo , festa dell'Annunciazione , viene rivelato a Bernadette  che la bella Signora  è l'Immacolata Concezione .Vicino  la grotta sul lato sinistro  esiste una sorgente  che  alimenta  una piscina  dove  migliaia  di persone da tutto il mondo  si recano in pellegrinaggio a Lourdes.
Bernadette  a l'età di 33 anni  ed esattamente il 16 aprile 1878  muore , sarà beatificata nel 1925 e canonizzata  nel 1933, il santuario del Lourdes  diventerà  il più celebre del mondo  dove ognuno di noi  si reca in quella terra per pregare per ritrovare  la Fede, la serenità e la speranza.

  

Santa Bernadette

 

 

 

Quando, l'11 febbraio del 1858, la Vergine apparve per la prima volta a Bernadette presso la rupe di Massabielle, sui Pirenei francesi, questa aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844. A lei, povera e analfabeta, ma dedita con il cuore al Rosario, appare più volte la «Signora». Nell'apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela il suo nome: «Io sono l'Immacolata Concezione». Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, ma questo Bernadette non poteva saperlo. La lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, dopo un'accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale. La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous decide di rifugiarsi dalla fama a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio, all'età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua. (Avvenire)

A metà strada tra Lione e Parigi, adagiata lungo la Loira, c’è Nevers, la città in cui è sepolto, da circa 125 anni, il corpo incorrotto di santa Bernadette Soubirous. Entrando nel cortile del convento di Saint Gildard, casa madre delle Suore della Carità, si accede alla chiesa attraverso una porticina laterale. La semioscurità, in questa architettura neogotica dell'Ottocento, è rotta dalle luci che illuminano un’artistica cassa funeraria in vetro. Dentro c’è il piccolo corpo (appena un metro e quarantadue centimetri di altezza) di una giovane religiosa che sembra quasi dormire, con le mani giunte attorno a un rosario ed il capo reclinato a sinistra. E’ il corpo mortale di Bernadette, la veggente di Lourdes, rimasto pressocchè intatto dal giorno della sua morte. Per la scienza un fatto “inspiegabile”, per la fede invece un segno inequivocabile del “dito” di Dio in una vicenda, come quella di Lourdes, che ha tutti i caratteri dell’eccezionalità e i cui effetti si possono contemplare anche oggi in quello straordinario luogo di fede e di pietà mariana che è la piccola città dei Pirenei dove Maria apparve per la prima volta l’11 febbraio del 1858.

Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese. Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume.

Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume. Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.

Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
Bernadette Soubirous aveva compiuto 14 anni da poco più di un mese. Era nata, infatti, il 7 gennaio 1844, da Louise Casterot e François, un mugnaio ridotto in miseria dalla sua eccessiva “bontà” verso i creditori. Bernadette, che era la primogenita, a 14 anni non sapeva né leggere né scrivere e non aveva ancora fatto la prima Comunione, tuttavia sapeva assai bene il Rosario e teneva sempre con sé una coroncina da pochi spiccioli dalla quale era solita non separarsi mai. È, quindi, proprio a una quattordicenne poverissima ed analfabeta, ma che prega tutti i giorni il Rosario, che la Madonna decide di apparire la mattina dell’11 febbraio 1858, in un piccolo paese ai piedi dei Pirenei.

Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
Infine nell’apparizione del 25 marzo 1858, la Signora rivela finalmente il suo nome:: “Que soy – dice nel dialetto locale - era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.

L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.
La sera del 7 Luglio 1866, Bernadette Soubirous varcava la soglia di Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. “Sono venuta qui per nascondermi”, aveva detto con umiltà. Tante attenzioni, tante morbose curiosità attorno alla sua persona dopo le apparizioni, non le davano che dispiacere. Nei 13 anni che rimane a Nevers sarà infermiera, a volte sacrestana, ma spesso ammalata lei stessa… Svolge tutte le sue mansioni con delicatezza e generosità: “Non vivrò un solo istante senza amare”.

Ma la malattia avanza implacabile: asma, tubercolosi, tumore osseo al ginocchio. L’11 dicembre 1878 è definitivamente costretta a letto: “Sono macinata – dice lei – come un chicco di grano”. All’età di 35 anni, il 16 aprile 1879, mercoledì di Pasqua, alle 3 del pomeriggio, gli occhi della piccola veggente che videro Maria si chiudono per sempre. Beatificata nel 1925, il Papa Pio XI l’ha proclamata santa l’8 dicembre 1933.

Le apparizioni

Nel presente resoconto, ci si e astenuti dall'esprimere giudizi in merito alle vicende svoltesi a Lourdes nel 1858, ritenendo doveroso riproporre i fatti e le parole così come sono stati riferiti.
Si riserva all'obiettività del lettore, disancorata da pregiudizi e condizionamenti confessionali, il compito di assumere le dovute considerazioni in merito, in uno spirito di libertà e di verità, di umiltà nei confronti dell'Amore di Dio che si rivela attraverso la Madre...
Lourdes, nel periodo in cui si svolgono i fatti che seguono, è un villaggio di circa 4000 abitanti. Le apparizioni sono frutto di quanto riferito dalla giovane veggente Bernadette Soubirous, una ragazza appartenente ad una povera famiglia del luogo, analfabeta e capace di esprimersi soltanto nel patois (dialetto) che si parla a Lourdes. E' opportuno ricordare che la dottrina dell'Immaculata Conceptio fu definita sotto ogni aspetto dal papa Alessandro VII nel 1661, mentre che la relativa dogmatizzazione avvenne con la bolla Ineffabilis Deus di Pio IX, l'8 dicembre 1854, quattro anni prima delle apparizioni. > PRIMA APPARIZIONE, giovedì 11 febbraio 1858.
Bernadette, che allora aveva 14 anni, sua sorella Toinette e la loro comune amica Janne Abadie, vanno a raccogliere legna vicino alla grotta di Massabielle che si trova, oltre il fiume Gave, a circa un chilometro dal paese. Dopo che Toinette e Janne hanno già attraversato il torrente, Bernadette, restata sola, percepisce un rumore simile ad un colpo di vento, anche se "
nessun albero si muove". Allora, sollevata la testa, vede nella cavità della roccia, una giovane avvolta di luce. "La Signora mi guardò, mi sorrise e mi fece cenno di avanzare, come se fosse stata la mia mamma. La paura mi era passata, ma mi sembrava di non sapere più dove fossi. Mi stropicciai gli occhi, li chiusi, li apersi; ma la Signora era sempre là, che continuava a sorridermi e a farmi capire che non mi ingannavo... La Signora ha l'aspetto di una giovane di sedici o diciassette anni. E' vestita di bianco, con una fascia azzurra che scende lungo l'abito. Porta sulla testa un velo ugualmente bianco, che lascia scorgere appena i capelli e ricade all'indietro fino al di sotto della fascia. I piedi sono nudi, ma coperti dalle ultime pieghe dell'abito, eccetto alle estremità dove brilla su ciascuno di essi una rosa d'oro. Porta sul braccio un rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d'oro lucente, come le due rose ai piedi." (parole di Bernadette a Jean Baptiste Estrade).(n.b. la Signora porta un rosario sul braccio. Tenuto conto della preghiera che vi è sottesa, si tratta probabilmente di un modo figurato per suggerirne l'uso, sempre che non si voglia pensare che la Signora ne faccia uso per rivolgere l'Ave Maria a se stessa.)> SECONDA APPARIZIONE, domenica 14 febbraio 1858.
Bernadette, chiamata interiormente, torna alla grotta di Massabielle portando con se una bottiglietta di acqua benedetta perché, così le è stato detto,
non si sa mai potrebbe trattarsi anche di un tiro mancino del diavolo... (n.d.r. La veridicità dell'apparizione venne in un primo tempo dubitata dal parroco locale, come pure dal vescovo.)> TERZA APPARIZIONE, giovedì 18 febbraio 1858.
La
Signora in risposta alla domanda di Bernadette che le tende un foglio di carta e una matita, "Volete avere la bontà di scrivere il vostro nome?", replica:
"
Ciò che vi devo dire, non è necessario scriverlo. Volete farmi il piacere di venire qui per quindici giorni? Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell'altro."
La
Signora, quindi, confida a Bernadette 'tre segreti' che la giovane deve tenere per sé e non confidare mai a nessuno.
Seguono altre apparizioni, della durata di circa un ora, non contrassegnate da particolari elementi di rilievo, durante le quali Bernadette cade in estasi.
> QUARTA APPARIZIONE, venerdì 19 febbraio 1858.> QUINTA APPARIZIONE, sabato 20 febbraio 1858.> SESTA APPARIZIONE, domenica 21 febbraio 1858.> SETTIMA APPARIZIONE, martedì 23 febbraio 1858.(ndr In tutte queste apparizioni Bernadette prega il Rosario con la Signora per la conversione dei peccatori, altre volte ha appena finito di dirlo, altre ancora dicono una sola decina....)> OTTAVA APPARIZIONE, mercoledì 24 febbraio 1858.
La Signora pronuncia le seguenti parole:
"
Penitenza! penitenza! Penitenza! Pregherete Dio per i peccatori. Andate a baciare la terra per la conversione dei peccatori."> NONA APPARIZIONE, giovedì 25 febbraio 1858.
La
Signora avanza un invito:
"
Andate a bere e lavarvi alla sorgente. Mangerete l'erba che lì si trova."> DECIMA APPARIZIONE, sabato 27 febbraio 1858.
Stesse parole e stessi gesti del 24 febbraio.
> UNDICESIMA APPARIZIONE, domenica 28 febbraio 1858.
Stesse parole e stessi gesti del 24 febbraio.
> DODICESIMA APPARIZIONE, lunedì 1° marzo 1858.> TREDICESIMA APPARIZIONE, martedì 2 marzo 1858.
La
Signora pronuncia le seguenti parole:
"
Andate a dire ai preti che si venga qui in processione e che si costruisca una cappella."> QUATTORDICESIMA APPARIZIONE, mercoledì 3 marzo 1858.
Nuova richiesta di costruzione di una cappella.
> QUINDICESIMA APPARIZIONE, giovedì 4 marzo 1858.> SEDICESIMA APPARIZIONE, giovedì 25 marzo 1858.
Festa dell'Annunciazione. Bernadette si reca alla grotta dove, per iniziativa dell'abate Peyremalle, parroco di Lourdes, domanda alla
Signora di dire il suo nome. Bernadette riferisce che "la Signora stava in piedi, sopra il roseto, e si mostrava come appare nella medaglia miracolosa... Per tre volte Bernadette le chiede come si chiama. Alla quarta richiesta, la Signora "congiunse le mani e le portò verso la parte superiore del petto... guardò il cielo... poi, staccando lentamente le mani e chinandosi verso di me, mi disse con voce tremante:
                        "QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPTIOU"(n.b. Analizziamo per un attimo l'importanza di queste parole: la risposta, che costituisce l'elemento focale delle apparizioni di Lourdes, viene pronunciata in patois (dialetto locale) e significa: sono l'Immacolata Concezione. Sostiamo a meditare nel cuore come, 
stranamente, la Signora si attribuisce il nome di "Immacolata Concezione", anziché quello, che più logicamente che ci si attenderebbe, di "Concepita Immacolata". Ci troviamo al cospetto di un tipico caso di sostituzione dell'effetto [concepita senza macchia] con la causa che lo ha determinato [concezione avvenuta senza macchia]. Ciò porta a sottolineare la prevalenza del dogma sulla persona che ne è destinataria).> DICIASSETTESIMA APPARIZIONE, mercoledì 7 aprile 1858> DICIOTTESIMA APPARIZIONE, venerdì 16 aprile 1858.
Festa della Madonna del Carmelo. Bernadette, dal prato che si trova davanti al torrente Gave, vede la
Signora "più bella che mai"


Subito dopo le apparizioni cominciò a svilupparsi la devozione per la Madonna di Lourdes, accompagnata dalle raccolte di offerte che hanno reso possibile la costruzione della cappella richiesta dalla Signora.
Cominciarono anche a diffondersi notizie riguardanti i
miracoli verificatisi nel luogo delle apparizioni. Quelli ufficialmente riconosciuti dalla commissione medica istituita a tal fine sono (soltanto)circa settanta.
Bernadette divenuta conversa delle suore di Nevers con il nome di suor Maria Bernarda, morì all'età di 35 anni, a causa di un tumore osseo. Il suo corpo riposa nella chiesa di Nevers.
Nella Basilica di Lourdes si può leggere inciso nel marmo la solenne dichiarazione del vescovo di Tarbes, Laurence:
"
Noi riteniamo che l'Immacolata Maria, Madre di Dio, è realmente apparsa a Bernadette Soubirous il giorno 11 febbraio 1858 e quelli seguenti per diciotto volte, nella grotta di Massabielle, vicino alla città di Lourdes; che questa apparizione riveste tutti i caratteri della verità, e che i fedeli possono accoglierla come certa. Noi sottomettiamo umilmente il nostro giudizio al Giudizio del Sovrano Pontefice, che è incaricato di governare la Chiesa universale."
A questa dichiarazione del vescovo di Tarbes fece seguito, il 18 gennaio 1862, il riconoscimento ufficiale di autenticità da parte della Chiesa.
Lo stesso vescovo di Tarbes, infine, dopo aver affermato:
"
La nostra convinzione si è formata sulla testimonianza di Bernadette, ma soprattutto in base ai fatti che si sono prodotti che non possono essere spiegati che con un intervento divino... il sentimento religioso non ha mai presentato in lei un carattere di esaltazione; non sono stati riscontrati nella ragazza né disordine intellettuale, né alterazione dei sensi... tali circostanze nel loro complesso non permettono di credere in una allucinazione; la ragazza ha dunque realmente visto e inteso un essere che diceva di essere l'Immacolata Concezione; non potendo questo fenomeno essere spiegato naturalmente, siamo portati a credere che l'apparizione sia soprannaturale!"
conclude dicendo:
"
Non sembra che lei (l'Immacolata Concezione) voglia confermare con un monumento (la cappella) l'oracolo infallibile (la definizione del dogma dell'Immacolata Concezione) del successore di S. Pietro (Pio IX)?"

Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Ottobre 2010 08:47 )

 

Culto a Guadalupe - Messico

 

Prima apparizione

Nel giorno di sabato 9 dicembre del 1531 Juan Diego, di buon mattino, andava dal suo villaggio verso Santiago Tlatelolco. Mentre passava per la collina del Tepeyac fu colpito da un armonioso canto di uccelli. Incuriosito sale verso la cima e lì vede una nube bianca risplendente circondata da un arcobaleno.


Al colmo dello stupore sente una voce che lo chiama affettuosamente, usando il linguaggio indigeno, il "nahuatl": "Juanito, Juan Dieguito!" Ed ecco vide una bellissima Signora dirigersi verso di lui e dirgli: "Ascolta, figlio mio, piccolo mio, Juanito, dove vai?"
Juan Diego risponde: "Signora e piccola mia, devo andare nella tua casa [tempio] di México-Tlatilolco, per ascoltare le cose del Signore che ci insegnano i nostri sacerdoti, delegati di Nostro Signore".
La Signora gli dice allora: Sappi e tieni bene in mente tu, il più piccolo dei miei figli, che io sono la sempre Vergine Santa Maria, Madre del vero Dio per il quale si vive, del Creatore che sta dappertutto, Signore del Cielo e della Terra. Avrai molto merito e ricompensa per il lavoro e la fatica con cui farai quello che ti raccomando. Vedi, questo è un mio incarico, figlio mio il più piccolo, vai e fai tutto ciò che puoi".
La Santa Vergine chiede a Juan Diego di andare dal Vescovo di Città del Messico, per comunicargli il suo desiderio che su quella collina venga costruita una piccola chiesa, da dove lei avrebbe dato aiuto e protezione a tutti i messicani.

 

Juan Diego acconsente subito e dopo aver salutato rispettosamente la Signora si reca al palazzo episcopale. Qui fu fatto attendere molto, finché il Vescovo, Juan de Zumàrraga, lo ricevette, ma dopo aver udito il racconto non gli diede credito e quindi lo congedò. Così Juan Diego, sconsolato, riprende la via del ritorno.

 

Seconda apparizione

Verso sera di quello stesso sabato 9 dicembre, Juan Diego arriva alla cima del Tepeyac, ed ecco che incontra di nuovo la Santa Vergine. Desolato la informa dell'insuccesso del suo incarico, con espressioni tipiche del suo linguaggio nahuatl: "Signora, la più piccola delle mie figlie, Bambina mia: sono stato dove tu mi hai inviato per fare quanto mi hai chiesto... [Il Vescovo] mi ha ricevuto benignamente e mi ha ascoltato con attenzione, però, quando mi ha risposto, mi è sembrato che non credesse alle mie parole... Ho capito perfettamente, dal modo in cui mi ha parlato, che pensa che forse è una invenzione mia... che forse non è un tuo ordine..." E Juan Diego la prega poi di rivolgersi a una persona più capace di lui, più importante, perché potesse più facilmente convincere il Vescovo.


Ma la Signora confermò la sua scelta, dicendo:
"Ascolta figlio mio, piccolo mio, sappi che sono molti i miei servitori e messaggeri che potrei incaricare per comunicare il mio messaggio e la mia volontà. Ma io ti prego molto, figlio mio, il più piccolo tra i miei figli, e con forza ti domando che ancora una volta, domani mattina, tu vada a trovare il Vescovo, parlagli a nome mio e fagli sapere interamente la mia volontà, che deve cioè adoperarsi perché si faccia il tempio che gli chiedo. E digli che sono io in persona, la sempre Vergine Santa Maria, Madre di Dio, che ti invio."
Juan Diego, pieno di meraviglia nel comprendere che ancora una volta proprio la Santa Vergine gli avesse parlato, assicurò che l'indomani avrebbe fatto quanto chiedeva, poi si congedò da lei e tornò al suo villaggio.

 

Terza apparizione

L'indomani, domenica 10 dicembre, dopo aver ascoltato la Messa Juan Diego si presentò per la seconda volta al Vescovo Zumàrraga. Questi, vista la sua insistenza, gli rispose che chiedesse alla Signora una prova del suo essere la Madre di Dio, e quando Juan Diego uscì ordinò che fosse seguito per avere maggiori informazioni.
Gli incaricati del Vescovo però, una volta giunti presso il Tepeyac, lo persero di vista, e Juan Diego, arrivato alla cima della collina, per la terza volta incontrò la Santa Vergine.
Questa lo aspettava, poi, dopo aver sentito cosa il Vescovo chiedeva, gli disse di tornare l'indomani. Ma il giorno seguente, lunedì, Juan Diego non poté recarsi all'appuntamento, perché lo zio, Juan Bernardino, cadde gravemente infermo e dovette assisterlo.

Quarta apparizione

Nella mattinata di martedì 12 dicembre, Juan Diego, afflitto per la malattia dello zio infermo, decise di chiamare un sacerdote, perché lo aiutasse nel momento supremo della morte, che tutti giudicavano imminente.
La strada che doveva fare passava per il Tepeyac, ma Juan Diego cercò di evitare l'incontro con la Santa Vergine e decise di prendere un sentiero differente. Ma ecco che improvvisamente la vede davanti a sé, e Maria con la sua abituale dolcezza gli dice: "Figlio mio, piccolo mio, dove stai andando?"
Juan Diego, vergognandosi per il mancato appuntamento del giorno prima, spiega la sua preoccupazione per lo zio infermo, e sente in risposta dalla Santa Vergine questa tenerissima espressione:
"Non ci sono qua io che sono la tua cara Mamma? Non ti affliggere per nulla".
Maria confortandolo lo assicura che lo zio era già guarito. Poi gli chiede di salire in cima alla collina del Tepeyac, dove avrebbe potuto raccogliere alcuni fiori da portare al Vescovo. Juan Diego obbedisce prontamente, ed effettivamente trova delle bellissime rose di Castiglia , cosa inesplicabile in quella stagione, quando era appena iniziato l'inverno!


Si pone allora a raccoglierle, le sistema nella parte anteriore della sua tilma (rustico mantello fatto di fibre vegetali), e si affretta a raggiungere il palazzo vescovile. Una volta davanti al Vescovo, apre davanti a lui il suo mantello, e quale fu lo stupore suo e dei presenti quando in quel povero tessuto si materializza miracolosamente l'immagine della Santa Vergine!
A questo punto il Vescovo, stupefatto per il prodigio delle rose e per la prodigiosa immagine, cade in ginocchio, e con lui le altre persone che erano presenti. E' questa la celebre immagine della "Vergine di Guadalupe" che tutti conosciamo, e che si è conservata intatta fino ad oggi.
Miracolo anche questo, perché questi tessuti vegetali, usati dai poveri indios, dopo pochi anni si disfacevano. Ed è solo uno dei numerosi "misteri" dell'evento di Guadalupe che - nonostante le attuali e sofisticate ricerche scientifiche - restano inesplicabili.

L'apparizione a Juan Bernardino

Una quinta apparizione è quella testimoniata dallo zio di Juan Diego, Juan Bernardino, che come detto sopra era gravemente infermo. Vide la Santa Vergine mentre giaceva nel suo povero giaciglio, e fu da lei guarito miracolosamente.

 

La Santa Vergine si presentò a lui dicendo di chiamarsi "Santa Maria di Guadalupe", e anche a Juan Bernardino comunicò il suo desiderio che si costruisse un tempio da dove Lei sarebbe venuta incontro alle necessità del popolo messicano.
Così commenta P.Xavier Escalada s.j. a proposito di Juan Diego e di quanto si deduce dalle fonti storiche: "Quante volte Juan Diego ha raccontato la sua storia? Facendo un calcolo approssimativo di cinque volte al giorno (molte volte dovette ripetere il suo racconto molto più spesso), nei diciassette anni della sua vita che seguirono alle Apparizioni si arriva alla cifra impressionante di più di 31.250 ripetizioni, cosa che faceva molto volentieri, senza mai stanchezza o astio di tornare a riferire quanto aveva vissuto" (Xavier Escalada s.j.: San Juan Diego, Ediz. Aguilar 2002, p.34).
Questa l'origine del famoso santuario di Guadalupe, centro di una venerazione viva e profonda che continua ancora oggi, non solo da parte del popolo messicano, ma anche da parte di tutti i popoli latinoamericani.
Ma ormai non c'è parte del mondo cristiano che non conosca questo avvenimento che ha dato l'impulso decisivo all'evangelizzazione del "nuovo continente". Santuari dedicati alla Madonna di Guadalupe si trovano anche in Italia, così come numerose cappelle in luoghi di culto anche celebri, come il Santuario mariano di Loreto
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Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Ottobre 2010 08:47 )

 


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