Come annunciato a proposito di possibili iniziative di sensibilizzazione alle problematiche legate al recupero dell’antico manufatto ligneo della chiesa-baracca di San Giovanni in Scilla (RC) da lanciare anche attraverso la rete ed i social-networks si è voluto fare coincidere con l’apertura della XIII edizione delle Settimane della Cultura (9–17 aprile) l’impacchettamento dentro un grande lenzuolo di nailon del prezioso edificio sull’esempio dell’artista bulgaro-statunitense Christo e del suo amico Jenne-Claude che dal 26 al 6 luglio di 15 anni fa attirarono oltre 5 milioni di visitatori a visitare il Reichstag di Berlino stendendogli sopra un grande telo biancolegato in più punti ai fianchi  e trasformando così  il palazzo in una opera d’arte.

Il Reichstag di Berlino è la sede del parlamento e del governo tedesco quivi trasferita da Bonn dopo l’unificazione delle due Germanie a seguito della caduta del muro del 1989.

In effetti si trattò di un ritorno poiché tale palazzo fu costruito come sede per le riunioni del parlamento del Reich ed è stato sempre considerato un simbolo di unità per il popolo tedesco.

E dopo quell’evento, così come si auspica nel nostro caso, furono avviati i lavori di ristrutturazione su progetto del grande sir Norman Foster celebre architetto inglese.

La presente iniziativa, il momento in cui viene lanciata, le analogie scelte ed i significati a cui richiamano, le stesse modalità protettive plasticamente rappresentate non possono non coinvolgere nel messaggio lanciato: proteggiamo la Chiesa di San Giovanni!

Perche?

Intanto perché coerente alla pastorale del parroco don Francesco Cuzzocrea  fortemente orientata a rivolgersi agli “ultimi”, i giovani soprattutto, avviando numerose e partecipate iniziative nel sociale e nello sport, e dall’ultima delle  “sue” otto chiese ha iniziato l’attività di valorizzazione e recupero ovviamente fortemente e convintamente  sostenuto da tutti noi;

E’ abbondantemente risaputo che tale chiesa, donata dal Papa Pio X alla popolazione di Scilla in ragione dell’avvertito culto al santo che battezzò Gesù ed anche perché ospitasse i numerosi reperti dell’antica chiesa di Jeracari e diverse opere del vicino convento dei Padri Cappuccini (ben 50 sono state le schede redatte con grande professionalità dal gruppo coordinato da Rocco Panuccio validamente coadiuvato dal Prof. Ciccio Burzomato e dall’esperto Ciccio Sidari), costituisce un raro esempio di “architettura” post-terremoto unica nel suo genere non solo e non tanto perché la più grande delle due o tre baracche “all’inglese” rimaste nel mondo, si ritiene, e con transetto, quindi a croce latina, ma per le particolari modalità costruttive in corso di indagine che si estrinsecano anche nelle forme e nell’originale disegno della capriata;

Appuntamento religioso ma anche culturale. E la nostra Parrocchia si vuole sempre più legare a questi importanti momenti promossi dal superiore Ministero, così per come fatto in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio celebrate il 25 e 26 Novembre dello scorso anno: In questi 9 giorni, in tutta Italia, i cittadini possono fare visita gratuitamente a musei, pinacoteche, aree archeologiche, archivi e biblioteche  a mezzo di ben 2500 appuntamenti tutti coordinati dal Ministero ai Beni Culturali, quindi fari puntati sulla cultura, e noi desideriamo destare l’attenzione del mondo, nel ricordo di quelle tragiche giornate del sisma danon rimuovere mai, su questa chiesetta-baracca, ma così grande nei suoi pregnanti significati di fede, invitando tutti a visitarla testimoniando così la vicinanza agli sforzi in atto;

Non troviamo, al mondo, come nel Palazzo del  Reichstag mirabilmente recuperato e rifunzionalizzato dal Foster, (la visita al palazzo con la sua terrazza panoramica e la sua famosa cupola-lanterna è considerata un must) altro episodio di architettura così fortemente rappresentativo di unità: quella di cui tutti e soprattutto i cristiani nel mondo e noi cattolici nella nostra piccola ma “troppo e immotivatamente complessa” comunità parrocchiale abbiamo bisogno. Fa pure “chic” un ideale ponte con questa città con cui potrebbe pure, la nostra comunità, gemellarsi nel contesto di quel corridoio Berlino-Palermo, spina dorsale del programma di sviluppo della rete trans europea dei trasporti che percorre verticalmente l’Italia e che passa da Scilla e, con il ponte dopo, verso la Sicilia;

Avvolgerla in un telo in plastica non significa solo volerla difendere dalle piogge oramai si spera sempre più rare, in attesa dei sospirati lavori, ma abbracciarla tutti assieme in un caldo tepore che, non lo vogliamo nascondere, nasce pure dall’esigenza tecnica di far asciugare prima dei trattamenti a cui sottoporre il legno, con l’aumentata temperatura interna depurata dalla componente di umidità, le umide tavole dalle inclemenze invernali;

  

  

  

Si ringraziano le seguenti ditte che, in maniera del tutto gratuita, con il coordinamento tecnico-operativo del geom. Domenico Sgroi hanno consentito l’effettuazione delle varie operazione di lavoro:

De Lorenzo Francesco costruzioni Edili- Scilla;

Car Trasporti del Dott.Carnovale – Gerocarne;

Icos Lombardia (Pugliese ) – Milano;

Cossi Costruzioni- Sondrio;

Iecko Tecnosonda – Lamezia Terme.-

Pietro Bova

 

Ultimo aggiornamento ( Venerdì 22 Aprile 2011 05:49 )