Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.
In luogo della settecentesca chiesa di San Luigi Gonzaga, distrutta dal terremoto del 1908, venne realizzata una chiesa in legno, dono del Papa del tempo Pio X, oggi santo, del tutto simile all’attuale chiesa di San Giovanni Battista (anch’essa donata in occasione del tragico evento), dedicata alla Vergine del Carmine. Sul retro aveva il campanile e una piccola sacrestia mentre l’interno era adornato da statue e oggetti sacri appartenuti all’antica chiesa di San Luigi e alla chiesa Confraternita del Ss. Rosario che sorgeva in piazza San Rocco, dove oggi è collocata la rosa dei venti e che, distrutta in parte dal terremoto, non venne più ricostruita. La struttura lignea venne demolita intorno al 1970 quando, iniziati i lavori per la costruzione dell’autostrada, occorreva allargare la via sulla quale era ubicata la chiesa per consentire il passaggio dei mezzi pesanti dediti alla realizzazione dell’A3. In fondo alla strada dove la chiesa è ubicata, sorgeva infatti uno dei cantieri. Terminato il tratto di autostrada di Scilla, la chiesa venne ricostruita a spese dello Stato e ad opera degli operai impegnati nella costruzione dell’A3. Lo Stato però realizzò solo rusticamente l’edificio: bisognava quindi provvedere alle decorazioni interne e alla sistemazione degli impianti audio ed elettrico. Un gruppo di donne del quartiere nel quale la chiesa era ubicata, dopo essersi riunite in comitato, iniziò a raccogliere fondi e, grazie a questi, la chiesa venne terminata nel 1974, data riportata sotto il maestoso portone centrale in ferro. Sulla parete absidale venne collocato un Crocifisso ligneo con sullo sfondo una tenda di velluto rosso. Nella parte soprastante vennero realizzate decorazioni in stucco di forma geometrica facenti da cornice ad una decorazione lignea rettangolare. Venne realizzata la Mensa Eucaristica in marmo con al centro un altorilievo raffigurante la Sacra Famiglia. Furono affissi alle pareti dipinti dell’artista scillese Gullì e nella parete sinistra una Via Crucis in lamina incisa. Appena al di sotto degli scalini di accesso al presbiterio vennero collocate la statua novecentesca della Madonna del Carmine e l’antica statua della Madonna del Rosario. Fino alla prima metà degli anni Ottanta era custodita una statua lignea della Vergine del Carmine in gloria del XIX secolo, poi traslata nella chiesa di San Giuseppe. Il campanile venne realizzato sul davanti provvisto di due campane e sul retro venne realizzata una piccola sacrestia con doppio accesso, dall’interno e dall’esterno dell’edificio.
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