Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.
Vero gioiello dell’arte tardo-barocca, è composto da oltre dieci varietà di marmi. L’altare è rialzato di tre scalini rispetto al pavimento dell’abside. Il paliotto ha per decorazione una Croce raggiata in marmo nero racchiusa all’interno di un tondo e contornata da due palme in alto rilievo. Due mensole a forma di testa di cherubino sorreggono la mensa sovrastata dal Tabernacolo. Al centro, incastonata tra quattro colonne dal fusto rosa e dai capitelli corinzi in marmo bianco di Carrara, si trova la tela “La discesa dello Spirito Santo”, realizzata da Francesco Celebrano, pittore di corte dei Borbone, nel 1799, all’età di 70 anni, e quindi in piena maturità artistica. La Vergine Maria al centro con le mani giunte, gli Apostoli attorno a Lei, hanno il capo rivolto verso l’alto dove un coro di cherubini attornia la Colomba, allegoria dello Spirito Santo, che alita su di Loro il soffio dello Spirito. Ai lati due mensole in marmo sorreggono altrettanti angeli a tutto tondo che a loro volta sorregono, ciascuno, un candelabro con cinque candele. In alto, il fastigio è composto da una colomba a tutto tondo con sullo sfondo una raggiera di legno dorato. Il tutto sormontato da una grande corona in legno dorato di stile reale. Due angeli in stucco sorreggono un festone collegato alla corona, mentre altri due angeli posti seduti sul cornicione sono in atto di esaltazione, quello di destra, e adorazione, quello di sinistra, della grande croce che è posta sulla corona.