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Porto Salvo - Santi venerati

Santa Maria di Porto Salvo

Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

All’interno della chiesa è custodita una bellissima statua lignea, risalente intorno al XVIII secolo, che raffigura la Vergine di Portosalvo. E’ collocata altsu una vara processionale finemente lavorata. La parte inferiore è composta da quattro bellissime aquile con le ali spiegate lavorate minuziosamente che poggiano su una struttura a croce che presenta al centro un cesto di fiori e frutta. La parte altsuperiore è composta da una mensa interamente scolpita con foglie di acanto in altorilievo. Questa è sormontata dalla base sulla quale poggiano la statua della Vergine Maria e quelle dei Santi Cosma e Damiano. La Madonna altè raffigurata con il Bambino benedicente in braccio ed è avvolta in un manto azzurro bordato d’oro che le copre il capo. Indossa una veste rosa trattenuta in vita da un’alta cintura rosso scuro ornata da foglie e fiori dorati. Regge, altassieme al Bambino, la stella polare in metallo dorato. Gli occhi della Madonna e quelli del Bambino sono in pasta vitrea. Infine uno stellario luminoso dorato incastona una corona regale in argento dorato e pietre dure. Ai due altlati della scultura sono collocate due piccole statue lignee raffiguranti i Santi Cosma e Damiano in età altadolescenziale e finemente lavorati soprattutto nel gioco dei panneggi.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:27 )

 

Santa Teresa di Gesù Bambino

 Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

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Teresa nacque a Alecon, città francese, il 2 gennaio 1873, ed entrambi i suoi genitori erano cristiani. I suoi studi li compì presso le suore benedettine della città di Lisieux. Nel 1887, all’età di 14 anni, accompagnata dal padre, venne in pellegrinaggio in Italia, visitando le città di Roma, Napoli, Assisi, Firenze e Venezia. Alla tenera età di 15 anni, e solo dopo numerosissimi tentativi e suppliche, le venne concesso di entrare a far parte della famiglia delle Suore Carmelitane presso il monastero di Lisieux. Da subito mostrò, mettendole in pratica, le sue virtù di umiltà, semplicità evangelica e fiducia in Dio che, attraverso la parola ed il suo esempio, riuscì ad insegnare in modo particolare alle novizie. Il primo ottobre del 1897, ancora ventiquattrenne, consegnava la sua anima nelle mani di Dio. Fu canonizzata nel 1925 e fu proclamata Dottore della Chiesa da Giovanni Paolo II nel 1997.altA Scilla, la devozione verso questa grande santa fu introdotta dalla famiglia Florio. Nella prima metà del XX secolo, il piccolo Nicola, che sarebbe diventato giudice, era affetto da una grave malattia che gli concedeva ormai solo poche settimane di vita. La mamma pregava incessantemente il Signore affinché  salvasse il suo figliolo da morte sicura. Un giorno, davanti al capezzale del suo lettino, il piccolo Nicola ebbe la visione di una giovane suora che lo rassicurava rivelandogli che sarebbe guarito. Così fu e, confidata la visione ai suoi genitori, costoro, dopo essersi fatto spiegare nei dettagli le caratteristiche di quella giovane suora, capirono che il Signore aveva operato il prodigio miracoloso per intercessione di Santa Teresa. Per riconoscenza fecero scolpire una statua raffigurante la santa francese e la riposero all’interno di una vetrina in legno. Questa statua era collocata nell’abside della Chiesa Matrice di fronte alla meravigliosa statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, collocata all’interno di una vetrina identica a quella di Santa Teresa. Iniziati i lavori per la ricostruzione della Chiesa Parrocchiale, molte statue, compresa quella di Santa Teresa, vennero traslate nella chiesa di Porto Salvo a Chianalea. La devozione della famiglia Florio - che era composta oltre che dal giudice Nicola anche dalla sorella Alba, moglie dell’onorevole Minasi – verso Santa Teresa è andata sempre più rafforzandosi nel corso dei decenni, tanto da portare la signora Giovanna Gioffrè, vedova del giudice Nicola, a far restaurare a proprie spese, circa dieci anni fa, la bella vetrina lignea dove la statua è riposta.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:27 )

 

Santi Cosma e Damiano

 Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

"Santu Coscimu e Damianu,
siti mericu e scrivanu,
siti mericu e rutturi,
e sanati ogni duluri!"

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O Gloriosi Martiri che entrambi in Ciel splendete
il devoto accogliete inno del vostro amor.

Per voi, gloriosi atleti, s'accresca in noi la Fede
e s'avviva in due credi: Speranza e Carità!

Voi medici pietosi sanaste i corpi infermi
e a noi, languenti, germi spargeste di virtù.

A voi, germani invitti, niun ricorse invano!
Oh! Cosma e Damiano, Martiri di Gesù!

Per voi la vera Pace ci addita in quest'esiglio
e sia d'ogni periglio salva la nostra Età!

Oh! Cosma e Damiano, Martiri di Gesù!
Oh! Cosma e Damiano, Martiri di Gesù!

(Inno ai Santi Cosma e Damiano Medici e Martiri. L'ultima strofa in grassetto è, in realtà, il ritornello che intercala il susseguirsi delle varie strofe).


Ogni - 26 settembre - la Chiesa cattolica dà la facoltà alle Chiese locali di celebrare la memoria dei Santi Cosma e Damiano, Medici e Martiri. Per la comunità cattolica di Scilla - in particolare, per quella parte stanziata nel quartiere Chianalea o di esso originaria - è un giorno di Festa. I Santi Cosma e Damiano, infatti, sono i titolari originari dell'attuale chiesa di Maria Ss. di Porto Salvo e lo sono stati fino a quando, nel 1799, venne costituita, in quel luogo benedetto, la Confraternita della Madonna medesima. San Còscimu, infatti, è, ancor oggi, uno dei modi di indicare il piccolo santuario di Porto Salvo da parte di alcuni scillesi.

altLa devozione sincera ed ammirata verso "i Santi Medici" - questo, infatti, è uno dei modi più comuni di chiamarli - ha, quindi, sfidato, vincendola, l'usura dei secoli per giungere, intatta, ai nostri giorni.
Non si hanno molte notizie certe sulla vita di Cosma e Damiano, ma quello che si sa giustifica pienamente la loro fama e conferma l'attualità e la validità del culto ad essi prestato come proposta di una giovinezza già consapevole della vera importanza della vita, del giusto ordine da osservare nel comporre la propria "scala di valori" e disponibile a mettere in gioco - fino a perderla - questa vita terrena, se l'alternativa è rinnegare o tradire i più alti tra questi valori.
Cosma e Damiano erano fratelli gemelli, originari dell'Arabia, nati cristiani.
In Siria appresero la "scienza" - all'epoca ancora al rango di "arte" - della medicina e della farmacologia. Ma il loro modo di esercitare la "professione" era, anche per quei tempi, davvero particolare... Non chiedevano, infatti, alcunché in cambio delle loro prestazioni. Ed ecco affiorare un altro motivo dell'attualità del messaggio dei Santi Medici. Senza, ovviamente, generalizzare, infatti, sentiamo sempre più spesso di medici e chirurghi che hanno individuato nel profitto il primo degli obiettivi della loro professione; di visite specialistiche dai costi esorbitanti; di interventi chirurgici superflui (quando non dannosi) attuati al solo scopo di ottenere denaro pubblico o di singoli inconsapevoli privati, etc. Ripeto: senza generalizzare a proposito della benemerita categoria dei medici e degli altri "scienziati della salute" né demonizzare il benessere materiale, quanto bene trarrebbero per la loro tranquillità psico-emotiva tali operatori sanitari se si accostassero, con cuore umile e docile all'ascolto, alla memoria viva e profonda dei Santi Medici?
Tale caratteristica di "gratuità" delle loro prestazioni medico-farmacologiche valse a Cosma e Damiano l'appellativo d'origine greca di anàgiri, cioè "senza argento" o "senza denaro".
Ma non badavano, essi, soltanto ai corpi. Anzi, proprio grazie alla professione, fecero valida opera di apostolato. Fu questo il motivo per il quale attrassero l'attenzione del governatore della Siria, rappresentante dell'imperatore di Roma Diocleziano, il quale, attorno al 303, li fece decapitare. Secondo una tradizione, la decapitazione fu solo l'ultimo di molti, prima risultati vani, tentativi di martirizzarli, fra i quali l'arsura in un forno.
Per quanto riguarda Scilla, la devozione ai
altSanti Medici ha sempre attratto nella chiesa di Maria Ss. di Porto Salvo moltissimi pellegrini provenienti da ogni contrada della Parrocchia, Favazzina compresa, ma anche da alcuni centri vicini. Ogni 26 settembre è, infatti, un giorno di "festa" - nel senso più cristiano del termine - e di intensa meditazione e preghiera, nata dalla mattutina celebrazione della Divina Eucarestia e culminante nella solenne celebrazione vespertina.
altLa chiesa chianaleota custodisce alcune reliquie dei Santi Martiri, una delle quali incastonata nell'altare maggiore - posto nel 1995 al centro dell'abside per consentire la degna celebrazione eucaristica nella modalità stabilita dal Concilio Ecumenico Vaticano II - ed altre venerate pubblicamente in concomitanza con le giornate settembrine della Festa dei Santi. Si contano, altresì, ben tre raffigurazioni artistiche dei Contitolari della chiesetta. Due notevoli statue ad altezza pressoché naturale, poste su di unico piedistallo e collocate sulla vara della Madonna di Porto Salvo nei giorni della loro Festa. Due statue - altdette i Sancoscimeddi - di dimensioni molto ridotte tanto da essere portabili in braccio da un'unica persona e collocate sulla vara stessa, ai due lati della statua della Madonna di Porto Salvo, sulle apposite sezioni ricavate per esse dai benemeriti autori del sacro podio. I Medici e Martiri, altresì, sono raffigurati sulla maestosa pala d'altare, colti nell'atto di venerare la Madonna che indica in un Paradiso dalle fattezze simboliche di Scilla il Porto della Salvezza.
 L'iconografia tradizionale raffigura i Santi Medici con le medesime sembianze e con in mano una palma e gli
altstrumenti del mestiere di medico-farmacista. Esistono, indifferentemente, immagini dei due Santi imberbi o leggermente barbuti anche se, data la giovane età del loro martirio, èprobabilmente più fedele l'immagine di essi senza barba. Per quanto riguarda le immagini venerate a Scilla, entrambe le coppie di statue li raffigurano senza barba ed inequivocabilmente giovanissimi, mentre i Cosma e Damiano del quadro sono leggermente barbuti anchealt se questo particolare non elevadi molto la loro età apparente.
Altra prova del radicamento di questo culto fra gli scillesi è la discreta diffusione del nome di Cosma nella versione di Cosima, per le donne, e di Cosimo, per gli uomini. Più rara, ma comunque presente, è la ricorrenza del nome Damiano.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:27 )

 


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