Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.
Molti furono i progetti presentati per la ricostruzione della chiesa Matrice. Mons. Antonio Lanza, l’allora Arcivescovo di Reggio Calabria, l’11 febbraio 1947, bandiva un concorso nazionale per la redazione del progetto definitivo. La Commissione Pontificia Centrale per l’Arte Sacra segnalò il 23 gennaio 1948, a tal fine, l’architetto romano Francesco Leone. Fra i progetti scartati, ve n’era uno, davvero molto bello, redatto dall’architetto Fortunato Jerace nel giugno del 1928. Questo progetto traeva spunto sia dalla costruzione ottocentesca - prevedendo la realizzazione di due campanili sulla facciata - sia dalla costruzione distrutta dal terremoto del 1783, prevedendo una grande cupola. Quanto al progetto dell’architetto Leone che poi divenne esecutivo, colpisce la previsione, in esso, di un grande campanile quadrangolare di stile romanico che ben si armonizzava con il resto della struttura. Non si sanno i motivi per i quali, all’atto dell’esecuzione, sia stato realizzato un altro tipo di campanile che, estremamente esile e privo di forma, contrasta sensibilmente con il resto della struttura.