Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale. 

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Teresa nacque a Alecon, città francese, il 2 gennaio 1873, ed entrambi i suoi genitori erano cristiani. I suoi studi li compì presso le suore benedettine della città di Lisieux. Nel 1887, all’età di 14 anni, accompagnata dal padre, venne in pellegrinaggio in Italia, visitando le città di Roma, Napoli, Assisi, Firenze e Venezia. Alla tenera età di 15 anni, e solo dopo numerosissimi tentativi e suppliche, le venne concesso di entrare a far parte della famiglia delle Suore Carmelitane presso il monastero di Lisieux. Da subito mostrò, mettendole in pratica, le sue virtù di umiltà, semplicità evangelica e fiducia in Dio che, attraverso la parola ed il suo esempio, riuscì ad insegnare in modo particolare alle novizie. Il primo ottobre del 1897, ancora ventiquattrenne, consegnava la sua anima nelle mani di Dio. Fu canonizzata nel 1925 e fu proclamata Dottore della Chiesa da Giovanni Paolo II nel 1997.altA Scilla, la devozione verso questa grande santa fu introdotta dalla famiglia Florio. Nella prima metà del XX secolo, il piccolo Nicola, che sarebbe diventato giudice, era affetto da una grave malattia che gli concedeva ormai solo poche settimane di vita. La mamma pregava incessantemente il Signore affinché  salvasse il suo figliolo da morte sicura. Un giorno, davanti al capezzale del suo lettino, il piccolo Nicola ebbe la visione di una giovane suora che lo rassicurava rivelandogli che sarebbe guarito. Così fu e, confidata la visione ai suoi genitori, costoro, dopo essersi fatto spiegare nei dettagli le caratteristiche di quella giovane suora, capirono che il Signore aveva operato il prodigio miracoloso per intercessione di Santa Teresa. Per riconoscenza fecero scolpire una statua raffigurante la santa francese e la riposero all’interno di una vetrina in legno. Questa statua era collocata nell’abside della Chiesa Matrice di fronte alla meravigliosa statua raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, collocata all’interno di una vetrina identica a quella di Santa Teresa. Iniziati i lavori per la ricostruzione della Chiesa Parrocchiale, molte statue, compresa quella di Santa Teresa, vennero traslate nella chiesa di Porto Salvo a Chianalea. La devozione della famiglia Florio - che era composta oltre che dal giudice Nicola anche dalla sorella Alba, moglie dell’onorevole Minasi – verso Santa Teresa è andata sempre più rafforzandosi nel corso dei decenni, tanto da portare la signora Giovanna Gioffrè, vedova del giudice Nicola, a far restaurare a proprie spese, circa dieci anni fa, la bella vetrina lignea dove la statua è riposta.

Ultimo aggiornamento ( Sabato 18 Novembre 2017 21:27 )