Del presente articolo è autore o curatore il dott. Rocco Panuccio, cultore di storia locale ed esperto in beni storico-artistici e culturali. Ogni riproduzione, anche parziale (citazione diretta), è vietata senza espressa autorizzazione ed ogni utilizzo di notizie (citazione indiretta) senza citarne la fonte costituisce condotta sleale e grave disonestà intellettuale.
A causa delle scosse sismiche del 1908, la Chiesa ebbe rovinata la parte posteriore e quella rivolta a levante, dalla quale fu abbattuto l'intero colonnato, rimasto nelle altre sue parti in piedi; fu ricostruita in legno, dal can. G. Minasi. La chiesa, dopo i danni subiti, si era andata sempre più deteriorando per quasi mezzo secolo, anche se la facciata in colonne monolitiche con capitello ionico nascondeva le intere rovine. Qualche cosa fu perduta ma il resto continuava a costruire il patrimonio della nostra parrocchia. Nonostante ciò, era stata ancora una volta definita la più bella Chiesa dell' Arcidiocesi, per lo stile, per le proporzioni armoniche, per l'estetica, per il suo altare basilicale e ciò è confermato anche da uno scritto del 1930 del Can. D. Bellantoni il quale tra l'altro dice testualmente: "lo ritengo, e di ciò non mi fa velo la passione, non ce ne era un' altra nell' Arcidiocesi, compresa la stessa Cattedrale, che potesse stare in fronte". La chiesafu demolita totalmente prima della sua ultima ricostruzione. Molti furono i progetti per la ricostruzione: Mons. AntonioLanza Arcivescovo di Reggio, l'undici febbraio 1947 bandiva un concorso nazionale per la redazione del progetto definito. La Commissione Pontificia Centrale per l'Arte Sacra segnalò il 23 gennaio 1948, a tal fine, l'architetto romano Francesco Leone. Il 14 giugno 1958 fu posta la prima pietra per la ricostruzione dell'attuale chiesa. Assieme alla prima pietra venne collocata una pergamena col seguente testo del prof. Mons. Francesco Gangemi:
"SULLA RUPE TESTIMONE DI PLURIMILLENARI MITI LEGGENDE E STORIA CHE VIDE VELEGGIARE ULISSE E DANZARE SIRENE IL 14 GIUGNO DELL 'ANNO MARIANO 1958 S.E. MONS. GIOVANNI FERRO AUTORITÀ’ E POPOLI PLAUDENTI BENEDICE LA PRIMA PIETRA DELLA CHIESA CHE PER LA QUARTA VOLTA RISORGE A STENDERE TRA I DUE INCANTEVOLI AZZURRI DEL MARE E DEL CIELO IL CELESTIALE AZZURRO DI UN MANTO .' CHE AI SOGNI DELL 'ANIMA SI FACCIA VELA VERSO L'INFINITO".
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Non del tutto completata, la chiesa fu aperta al culto l'otto dicembre 1964, e fu consacrata l' 1 febbraio 1970. Delle dodici croci apposte per la consacrazione, otto appartengono alla costruzione distrutta nel 1908.
(Insieme Costruiamo la Comunità - Anno XVII 6 Febbraio 2000 - Speciale Chiesa Matrice) |